Categorie: Graduatorie

Rifare le Gae per le immissioni in ruolo?

Naturalmente ciò è fonte di forte ansia per gli interessati, in quanto, per poter realizzare il progetto, si rende necessaria una verifica della situazione dei singoli docenti che richiederà che una parte di essi possano spostarsi geograficamente o addirittura insegnare una materia affine alla propria.

Il ragionamento espresso da alcuni e condiviso da buona parte dei supplenti è il seguente: è giusto assumere dalla Gae senza creare nuove regole e consentire agli aspiranti di esprimere nuove preferenze? Al momento dell’iscrizione in Gae, infatti, il progetto delle 150mila assunzioni con eventuale spostamento dalla provincia scelta non esisteva. Quindi ognuno ha deciso secondo le vecchie norme.

Siamo alle solite? Nel corso del gioco le regole vengono mutate e chi paga sono i meno fortunati?

Qualcuno allora suggerisce, in presenza di sconvolgimenti di questo tipo, che erano sconosciuti agli insegnanti prima della presentazione delle istanze per le graduatorie ad esaurimento e del concorso, che sarebbe opportuno, oltre al normale censimento che avrebbe forse solo un valore di analisi, escogitare un metodo per consentire ai docenti di poter esprimere nuovamente delle preferenze di una o più province ove essere collocati in apposita graduatoria con il proprio punteggio. Qualora non ci fossero posti sufficienti per l’assunzione si dovrebbe essere collocati in una graduatoria da dove attingere per coprire i restanti posti sul territorio nazionale.

Forse il sistema migliore potrebbe essere un nuovo aggiornamento delle Gae su nuova istanza con accettazione, tramite dichiarazione dell’aspirante, di queste nuove condizioni. Ciò eviterebbe o comunque limiterebbe eventuali ricorsi.

Che cosa, infatti, si potrebbe verificare con queste nuove copiose assunzioni?

In alcune province, anche di regioni del Nord, prese d’assalto con l’aggiornamento delle Gae di quest’anno, ci sono molti docenti con punteggi alti. Quindi se passasse questo piano di max assunzioni senza nuove regole, si potrebbe verificare che, una volta assunti i docenti occorrenti per coprire i posti della provincia X, i rimanenti, dovendo transitare, ad esempio, nella provincia Y, potrebbero trovarsi ad essere assunti anche in coda di chi è stato già assunto magari con punteggi più bassi.

La situazione è molto delicata e le modalità dello smaltimento del precariato hanno bisogno di una ratio ben precisa. Onde evitare i soliti pasticci e la violazione dei diritti sacrosanti di docenti che da decenni sono precari e non vorrebbero subire l’ultima di tante ingiustizie.

Silvana La Porta

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024