Riflessioni di una docente sulla buona e cattiva scuola

Sono un insegnante di sostegno per la scuola primaria, immessa in ruolo “grazie” alla LEGGE 13 luglio 2015, n. 107, con una storia personale di 14 anni di precariato, sempre su posto vacante e per la maggior parte nella stessa scuola. A giusto titolo ho le competenze e il diritto di parlare di buona e cattiva scuola.

 

Da Indicazioni Nazionali 2012 ”… La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza; inoltre nel Paese, affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire…” e ancora recitano “…con la finalità sancita dalla nostra Costituzione di garantire e di promuovere la dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti… e impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire “il pieno sviluppo della persona umana”.

 

Potrei continuare a citare le Indicazioni Nazionali laddove parlano della centralità della persona e di ciò che “i docenti devono pensare e realizzare attraverso i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti ma per persone che vivono qui e ora”.

Questa scuola per com’è strutturata e organizzata oggi, non forma teste pensanti, non deve, perché le teste pensanti non servono, oggi l’Italia al contrario ha bisogno di gente che segua la corrente e i sindacati in questo, sono stati bravi, altro che tutelare gli interessi dei lavoratori! Hanno firmato accordi vergognosi e mortificanti.

 

Ma conoscete la realtà della scuola italiana ? NO perché chi scrive queste riforme ha poca contezza della realtà, si parla di ambiente di apprendimento, ma quale ambiente? Manca tutto nelle scuole, si parla di LIM, di didattica laboratoriale, di laboratori d’informatica, di laboratori per imparare l’inglese (“2 ore settimanali alla primaria), di coding, di animatore digitale: potrei continuare con l’elenco di ciò che manca  ma voglio soffermarmi sull’importanza della Continuità didattica di cui tanto si parla e di cui tanto si abusa e che è venuta meno grazie alle scelte scellerate della riforma L.107/2015.

Adesso parlo della scuola italiana non solo del sostegno, perché la scuola è fatta da tutti i docenti di tutti gli ordini e gradi che lavorano e portano avanti con grande sforzo e impegno, anche senza avere le risorse necessarie per il buon funzionamento, questa scuola di cui tra l’altro poco si parla sia nei telegiornali che nei talk show.

Dal sito labuonascuola.gov.it (*) “3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano di assunzioni per la copertura delle cattedre vacanti… l’organico dell’autonomia, per coprire le cattedre oggi vacanti e garantire la continuità didattica…. Oltre 100.000 docenti saranno dunque assunti quest’anno attingendo dalle Graduatorie a esaurimento e dalle Graduatorie di merito (concorsi). Entro la metà di settembre saranno coperte le cattedre vacanti…..”  esattamente il contrario di quello che nella realtà.

Da I.N. “La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo.”!!!!!!!!!!

 

Simona Baggiani INDIREINFORMA 28 settembre 2016 “Il 15 settembre scorso è uscito l’autorevole rapporto annuale dell’OCSE sullo stato dell’istruzione a livello mondiale: “Education at a Glance/Régards sur l’éducation 2016. (…) Il quadro che emerge dell’istruzione italiana dall’analisi degli indicatori OCSE è abbastanza allarmante ed evidenzia alcune urgenti sfide per i decisori politici. In particolare, si sottolinea la necessità di: invertire la tendenza negativa nel finanziamento dell’istruzione; formare, motivare e rinnovare il corpo docente…“.

 

Mi chiedo: ma quando avete scritto le Indicazioni Nazionali a quale scuola pensavate, è chiaro che non vi è interesse e preoccupazione di migliorare e invertire la rotta di questa nostra povera Scuola italiana che negli ultimi decenni è stata soggetta ad infinite riforme inutili, inadeguate, perché non sono state in grado di conformarsi ai cambiamenti che la società impone: si parla tanto delle otto competenze chiave europee, ma noi in Italia che ce ne facciamo se non siamo in grado di costruire una scuola che ci consenta di formare cittadini.

 

 

Perché l’Italia è il Sud d’Europa, come è stata definita? Perché la politica italiana non è politica ma è clientelismo, favoritismo, scambio di voti (v. Parlamento in queste ultime settimane!!).

POLITICA:  Era il termine in uso per designare ciò che appartiene alla dimensione della vita comune, dunque allo Stato (πόλις) e al cittadino (πολίτης), ma in Italia qual è la dimensione della vita comune se i politici non hanno contezza della realtà visto che loro sicuramente non hanno  problemi di sopravvivenza , avendo tutti i privilegi e gli stipendi e i vitalizi e le pensioni d’oro, e si permettono pure di dire che non ci sono i fondi per mettere in regola tutti i precari e gli immessi in ruolo, perché i loro sono diritti acquisiti e quindi intoccabili!!!, potrei parlare dell’art.18 diritto acquisito da noi comuni mortali che in un batter d’occhio è stato eliminato mentre i loro diritti ci vuole tempo per eliminarli!

Forse riuscirebbero a comprendere meglio se anche loro guadagnassero 1.350,00 euro al mese senza alcun privilegio aggiunto vedi spese di viaggio e affitti di casa a bassissimo prezzo quando vanno a Roma in Parlamento,

 

A chi si è permesso di dire che bisogna smettere di pensare di avere il posto sotto casa rivolgendovi a docenti, nonché persone, che hanno lavorato in modo precario per 20, 15, 10 anni nel proprio territorio è importante sottolineare su posti vacanti (vuoti senza docente, posti liberi non su supplenza) e che voi avete disseminato  per l’Italia, con un algoritmo assolutamente impersonale ed errato come lo dimostrano le verifiche fatte nelle ultime settimane, è solo per meri interessi politici.

E’ chiaro ed evidente, avevate promesso di creare l’organico dell’autonomia accorpando l’organico di fatto a quello di diritto per consentire a tutti di tornare e a quelli che hanno scelto di non aderire alle immissioni in ruolo con la L.107/15, di essere immessi in ruolo perché i posti al Sud ci sono!!! 30.000 almeno, visto che l’anno scorso fra trasferimenti e assegnazioni non si è riusciti a coprire i posti e, per quanto riguarda il sostegno, si è dovuti ricorrere a docenti di posto comune; e che dire dei docenti di  fase C che l’anno scorso hanno avuto il contratto vicino casa perché i posti c’erano e ci sono!!! e adesso invece resteranno al Nord Perché? Boh!

Ma la mancanza del senso del ridicolo e lo scollamento dalla realtà e dai problemi di tutti i comuni cittadini, nel caso specifico: addetti alla scuola, studenti e famiglie è senza limiti nella presunzione e nell’arroganza di un potere senza alcuna consistenza o serio contenuto.

Vogliamo parlare della chiamata diretta? Perché, qual è il senso di questa “innovazione”, che forse i docenti di oggi sono diversi da quelli immessi in ruolo nel 2014? A chi serve?

 

(*)“….Le operazioni avverranno in modo trasparente: i presidi renderanno pubbliche tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. Nessuna possibilità di clientelismi o favoritismi: il preside non potrà dare incarichi al coniuge o a parenti fino al secondo grado….”: lui no ma, di fatto, l’altro preside, il collega della scuola accanto, che a sua volta avrà un figlio o un parente o un amico da sistemare si!

 

 “350 MILIONI GIÀ INVESTITI PIANO DA 1 MILIARDO DI EURO, NOMINATO 1 ANIMATORE DIGITALE PER OGNI SCUOLA, CODING PER 1 MILIONE DI RAGAZZI SCUOLA DIGITALE”.

Quando invece si consideri che l’Italia è all’ultimo posto in Ue per percentuale di spesa pubblica destinata all’istruzione (7,9% nel 2014 a fronte del 10,2% medio Ue) e al penultimo posto (fa peggio solo la Grecia) per quella destinata alla cultura (1,4% a fronte del 2,1% medio UE). È quanto emerge da dati Eurostat 2014 sulla spesa governativa divisa per funzione.

 

Fra qualche mese ci saranno le elezioni politiche e faranno promesse e promesse. Hanno massacrato e distrutto un Paese intero, non c’è mai stata la volontà politica per cambiare le sorti della nostra povera Italia, “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”,  l’unico modo che hanno per risolvere i problemi è fare grandi proclami, per ottenere voti per poi continuare a massacrare e impoverire un Paese e i suoi cittadini con tasse sempre più ingiuste e  inique.

Forse è arrivato il momento di scegliere con coscienza e con consapevolezza senza sottostare a ricatti e scambi di favore che tanto non verranno mai rispettati.

Ma chi scegliere? Tutti si ergono a paladini dei diritti sanciti dalla Costituzione  ma, chi finora ne ha mai tenuto veramente conto?

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