Riflessioni riguardo alla lettera dei laureati e laureandi al corso di scienze della formazione primaria

Concordo in pieno con quanto espresso nella vostra lettera del 24 gennaio scorso. Da anni sostengo che l’insegnamento alla scuola dell’Infanzia e alla scuola Primaria richieda una preparazione profonda e rigorosa e, attraverso il corso di Sfp, l’Università ha saputo organizzare nel tempo un percorso serio, che ha permesso alle giovani generazioni di futuri docenti di attrezzarsi adeguatamente per affrontare quel mondo complesso che è la scuola dei più piccoli.
In virtù di tutto questo e collegandomi a ciò che avete scritto vorrei aggiungere queste riflessioni:
1) alcuni giorni fa il Miur ha proposto l’ipotesi di rivedere le regole riguardanti l’accesso alle graduatorie, ventilando l’idea di permettere l’entrata alle stesse agli abilitati non più ogni tre anni, ma ogni anno. Dalla lettura del testo mi sembra si deduca che la proposta sarà rivolta agli abilitati Tfa e Pas, sarebbe molto importante spingere i Sindacati a sollecitare un inserimento annuale anche agli abilitati in Sfp, la scuola ne gioverebbe perché entrerebbero forze giovani e competenti;
2) da anni si sottolinea l’importanza della meritocrazia nella scuola. Insegno ormai da trent’anni (prima alla Primaria, ora alle Superiori) e posso affermare con sicurezza che la mancanza di meritocrazia ha avuto come conseguenza una grave disaffezione verso la nostra professione da parte dei docenti più meritevoli.
Il caso da voi citato del Diploma Magistrale (e relativi Pas), è emblematico: chi ancora si ostina a difendere la validità di un Diploma che, vi assicuro, era obsoleto anche ai tempi in cui ho sostenuto l’esame di Maturità, è in cattiva fede. Affermare quindi che siano sufficienti quattro anni di scuola Superiore per affrontare una scolaresca anche solo per un’ora di supplenza, significa non avere nessuna cognizione del delicato mondo dell’infanzia, con particolare e doveroso riferimento ai bambini che presentano dei problemi, ai quali un legislatore attento dovrebbe doverosamente garantire un personale preparato in modo molto rigoroso;
3) come avrete compreso difendo con convinzione chi lavora nella scuola dell’Infanzia e nella Primaria e continuo ad affermare che sia fondamentale un adeguamento di stipendio tra i docenti laureati. In altri termini, a mio avviso, non dovrebbero sussistere differenze di trattamento a livello salariale tra insegnanti perché la professione del docente, pur nel rispetto di ogni specificità, richiede molta professionalità ad ogni livello.
Ed ora un’ultima riflessione: seguo con molta partecipazione le azioni portate avanti dagli abilitati attraverso il Tfa ordinario, appoggio le loro rivendicazioni perché vanno contro la logica delle scorciatoie e delle abilitazioni facili. Ma ai Tieffini va anche il merito di aver saputo sfruttare al meglio il web per portare avanti le loro giuste rivendicazioni, ritengo sia un esempio da seguire.
I lettori ci scrivono

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