Cara redazione,
sono un docente di scuola superiore della provincia Barletta-Andria-Trani. Vorrei condividere con voi la mia profonda indignazione in relazione alle nomine dei commissari esterni degli esami di Stato, pubblicate in data 4 giugno u.s..
Come constato con grande amarezza e senso di impotenza ormai da un decennio, la nomina in sedi abbastanza lontane dalla propria sede di servizio e di residenza, tali da far scattare la trasferta massima, vengono assegnate sempre …ai soliti noti. Nel mio istituto sempre a cinque-sei docenti, nonostante molti altri (tra cui il sottoscritto) ne facciano sistematicamente domanda a febbraio. Spesso e volentieri mi son sentito dire che la responsabilità è del sistema…
A voi sembra una risposta accettabile? Certo, si potrebbe obiettare che il software è programmato dall’uomo, pertanto, se “funziona male” (e stranamente sempre a favore delle stesse persone!!), perché non viene modificato per renderlo meno discriminatorio, garantendo una rotazione delle sedi tra tutti i docenti che ne hanno fatto richiesta? Penso che anche gli uffici che si occupano delle nomine si accorgano, se non soffrono di fortissima miopia, che non c’è alcuna rotazione, che i papabili, gira che ti rigira, sono sempre …i soliti noti!!! In aggiunta mi chiedo e vi chiedo: se tali docenti girano sempre più o meno nelle stesse scuole, come fanno dopo due-tre volte (finanche consecutive) a definirsi davvero esterni, dal momento che hanno assunto una certa familiarità con la scuola sede dei loro esami??
A giorni il nuovo governo italiano avrà pieni poteri. Spero che gli uffici scolastici provinciali possano fornire una risposta soddisfacente. E che non si evochi il sistema informatico, per dindirindina! E’ auspicabile la redazione di un prospetto che permetta la comparazione tra le regioni del Nord, del Centro e del Sud in ordine alle ricorrenze delle nomine. Sarà interessante confrontare i dati statistici e riflettere.
Un docente del Sud