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Rifondazione e Cobas: basta con RSU e dirigenza scolastica

Non basta abrogare le leggi Moratti, bisogna cancellare anche le norme sull’autonomia: lo stanno chiedendo le forze politiche più radicali (Rifondazione Comunista innanzitutto) insieme con il “Movimento” che si riconosce nei numerosi Comitati nati in questi anni all’insegna dello slogan “Abroghiamo la Moratti”.
Per esempio, nella proposta di legge di iniziativa popolare nata intorno a ReteScuole e alla quale ha pienamente aderito Rifondazione Comunista si parla esplicitamente di abrogazione della dirigenza.
Ma questo pone un problema non da poco: cancellare la dirigenza scolastica significa anche far sparire dalle scuole la contrattazione di Istituto.
“Mi sembra una interpretazione un po’ tagliata con l’accetta – replica Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola di Rifondazione Comunista – in realtà la legge di iniziativa popolare non mette in discussione la figura e il ruolo del capo di istituto: presidi e direttori didattici ci sono sempre stati, quello che va ridiscusso è il ruolo che essi hanno assunto nella scuola a partire dalla autonomia scolastica voluta da Berlinguer”
Resta il fatto che la contrattazione di istituto trova suo fondamento normativo esattamente in quelle stesse norme di cui la legge di iniziativa popolare chiede l’abrogazione e cioè il decreto n. 59/98 e l’art. 25 del T.U. n. 165/2001.
“Se si tratta di chiarire la nostra posizione rispetto alla contrattazione di istituto non c’è nessun problema – precisa Fraleone – non siamo mai stati particolarmente affezionati a questa idea. La scuola è una istituzione educativa e non può essere in alcun modo equiparata ad un’azienda; se all’abrogazione della dirigenza consegue l’abolizione della contrattazione di istituto, vuol dire che bisognerà aprire una seria riflessione sull’argomento”
Ancora più chiaro, su questo punto, è Piero Bernocchi, coordinatore nazionale di Cobas-Scuola: “L’autonomia (o meglio la sedicente autonomia) è stata un arma dirompente che è servita unicamente a dividere e a frantumare la categoria dando un potere eccessivo ai dirigenti scolastici e azzerando quasi del tutto le prerogative degli organi collegiali”
Che futuro c’è allora per la contrattazione di scuola ?
“Parliamoci chiaro – conclude Bernocchi – la contrattazione di istituto è una invenzione dei sindacati confederali che, subito dopo, hanno voluto introdurre nelle scuole le RSU, rispetto alle quali noi siamo sempre stati contrari. Se abolire la dirigenza e l’autonomia vuol dire anche fare piazza pulita di contrattazione di istituto e di RSU noi siamo ben felici.”
Reginaldo Palermo

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