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Riforma, a Bologna i maestri consegnano le pagelle imbavagliati e con le mani incatenate

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Prima le manifestazioni e i flash mob, poi gli scioperi, classici e degli scrutini, ora gli incatenamenti davanti alle scuole. È questa l’evoluzione delle proteste, sempre più marcate, che una nutrita porzione di docenti della scuola italiana sta attuando per dire no all’approvazione del disegno di legge di riforma programmato dal Governo Renzi.

A lanciare l’idea dei prof in catene erano stati, nel primo giorno degli esami di maturità, alcuni insegnanti aderenti al sindacato Unicobas di un liceo cagliaritano. Una scena simile si è ripetuta, il giorno dopo, a Bologna, dove alcuni alunni e famiglie dell’istituto primario Dino Romagnoli, si sono visti consegnare le pagelle di fine anno da maestri imbavagliati e con le mani incatenate.

 

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“Gli insegnanti – scrive l’agenzia di stampa Ansa – avevano al collo dei cartelli contro il ddl: ‘Ci vogliono così…’, ‘Ritiro immediato’, ‘Assumere tutti i precari ora’, ‘Ddl è distruzione docenti lavoratori’”.

Il ‘flash-mob’, come lo hanno chiamato i docenti, è stato organizzato nel pomeriggio, in contemporanea con il convegno nazionale ‘Disabilità e formazione degli insegnanti specializzati. Stato dell’arte e scenari possibili’, nella facoltà di Scienze della formazione dell’Università, dove era atteso Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione. Anche qui alcuni insegnanti si sono ritrovati con cartelloni e slogan per mostrare la loro contrarietà al ddl.

“Siamo venuti per Faraone, ma non c’era – ha detto Monica Fontanelli, maestra alle scuole elementari Carducci di Bologna, una dei leader in città della protesta contro la ‘Buona scuola’ – Siamo comunque riusciti a prendere parola nel corso del convegno e abbiamo espresso a Marco Campioni, della segreteria del sottosegretario, quello che pensiamo sul ddl e quello che chiediamo: cioè il ritiro immediato della riforma. La nostra attenzione non calerà, ci saremo per tutta l’estate”.

Nella stessa giornata sono previste altre iniziative di protesta in altre zone d’Italia, come a Roma dove in tarda serata, davanti al Colosseo, si sono dati appuntamento dei coordinamenti anti-riforma.

 

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