Categorie: Politica scolastica

Riforma da rivedere, Uil Scuola: referendum ma non solo, facciamo pressing sul Parlamento

“Oltre a firmare per i quesiti del referendum, ci attiveremo per raccogliere nelle scuole tantissime firme”.

A sostenerlo è la Uil Scuola, riunita il 23 marzo a Roma per l’assemblea nazionale dei segretari regionali.

“Il risultato della petizione – fa sapere il sindacato guidato da Pino Turi – rappresenterà il segno dell’opposizione alla legge del Governo sulla scuola. Il Parlamento per evitare l’esposizione sui quesiti referendari, potrebbe modificare esso stesso le norme sbagliate della 107/2015 e (ri)dare voce ai cittadini per aprire un dibattito pubblico sul futuro della scuola pubblica”.

Il referendum sulla legge 107 è “una strada incerta e difficile che accentua lo scontro politico e rischia di trasformarsi in una resa dei conti extraparlamentare, per coloro che, nelle aule parlamentari, avrebbero potuto e dovuto fare di più e meglio per impedire l’approvazione di norme sbagliate”.

 

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Per la Ui Scuola “l’assunto di partenza è la volontà di risolvere i problemi del personale attraverso l’azione sindacale. Per questo si valuteranno nel merito i quesiti referendari. E’ sui singoli quesiti, infatti, che si attiverà l’intervento del sindacato per favorire un esito mirato del referendum abrogativo che è pur sempre un mezzo costituzionale di democrazia partecipativa”.

“Il risultato del referendum – aggiunge il sindacato Confederale – si pone in un quadro di esiti incerti, se letto nell’ottica della soluzione dei diritti lesi dei lavoratori. Sarà comunque un modo per riaccendere un dibattito attenuato dalla campagna di propaganda governativa e per confermare la fiducia nella ragione e nel buon senso delle persone che saranno chiamate a esprimere un voto per il futuro del paese. In questa prospettiva, i quesiti che riguardano i poteri affidati impropriamente ai dirigenti scolastici, la chiamata diretta, la valutazione dei docenti e dei dirigenti, rappresentano valide ragioni per tentare una strada difficile”.

Insomma, per la Uil Scuola la via del referendum abrogativo dei punti più contestati è percorribile. Ma, parallelamente, bisognerà costruirne altre. Facendo pressione al Governo, vuoi vedere che lo si costringerà a ridurre la portata degli effetti più invisi della Legge 107?

 

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Alessandro Giuliani

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