Stefania Giannini, ministra dell’Istruzione, ha parlato a “Prima di tutto”, Radio 1, dei prossimi esami di maturità.
“Intanto concentriamoci sugli esami di quest’anno. Siamo tutti con gli studenti che si apprestano ad affrontarli. Speriamo che abbiano il giusto piglio, il giusto atteggiamento per affrontare prove così importanti, per misurare lo spread emotivo. L’esame di maturità – ha detto Giannini- è in fondo la prima vera prova della vita di uno studente, aldilà degli aspetti tecnici”.
Intanto salterebbe il rito della tesina che col tempo si sta dimostrando più un’opera di bravura nel copia-incolla, che una effettiva capacità di sintesi e di ricerca, mentre la terza prova rimarrebbe così com’è, senza cioè l’intervento dell’Invalsi, ma ad esclusiva elaborazione di ciascuna commissione.
Inoltre, il ministro ha parlato del numero chiuso per le facoltà universitarie.
“Ho espresso una perplessità sul metodo di selezione utilizzato in questi anni, che sappiamo è costituito da una serie di test che investono varie discipline per sondare la conoscenza di materie che poi verranno studiate” ha commentato.
“Questo metodo introduce nella realtà italiana un sistema che è poco familiare per i nostri studenti. Nel mondo anglosassone, viceversa, gli studenti incontrano molto di frequente lo strumento del test nella loro carriera scolastica. Il nostro è un sistema che si giova di altri strumenti di valutazione. Quindi – ha precisato Giannini – occorre fare una seria riflessione. Penso alla Francia, ad esempio, che liberalizza l’ingresso a medicina per poi selezionare molto severamente gli studenti durante il primo anno di corso. Questa decisione implica ovviamente una serie di difficoltà per gli atenei, comunque è una discussione che si apre”.
“Il prossimo anno accademico 2014-2015 – ha concluso la ministra – naturalmente si strutturerà con le regole già in vigore, quindi gli studenti che hanno effettuato il test questa primavera continueranno a fare riferimento a questo strumento”.
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