Entro il prossimo anno l’Amministrazione scolastica subirà una radicale trasformazione. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato, lo scorso 4 giugno, il decreto legislativo di riordino dei Ministeri, le cui disposizioni, relativamente all’area dell’istruzione non universitaria, si applicheranno a decorrere dall’entrata in vigore del decreto stesso.
Le norme che riguardano l’insegnamento non universitario e universitario sono contenute nello schema di decreto legislativo recante riforma dell’organizzazione del Governo, ai sensi degli articoli 11, comma 1, lettera a), e 12 della legge 15 marzo 1997, n. 59) trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per il prescritto parere. Una volta completato tale iter e dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sarà data attuazione al decreto legislativo con uno o più regolamenti attuativi
Le competenze statali oggi esercitate dal Ministero della Pubblica istruzione e dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica confluiranno in un unico Dicastero, denominato Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (art. 44 e 45). Il criterio di accorpamento è anche in questo caso quello dell’omogeneità delle aree funzionali, rafforzato dall’omogeneità delle funzioni esercitabili dallo Stato, che principalmente consistono nella regolazione supporto e valorizzazione di un sistema di autonomie. E’ previsto che il Ministero abbia non più di tre Dipartimenti (art. 46), in relazione alle aree funzionali dell’istruzione e dell’Università e Ricerca.
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