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Riforma del sistema di accesso agli Ordini professionali

Lo schema di regolamento, proposto dal ministro Letizia Moratti, aggiornerà la disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e le relative prove, che si terranno esclusivamente presso sedi universitarie, nonché la composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami, relativamente alle professioni di: dottore agronomo e dottore forestale; architetto, pianificatore paesaggista e conservatore; assistente sociale; attuarlo; biologo; chimico; consulente del lavoro; farmacista; geologo; giornalista; ingegnere; psicologo; “statistico”; tecnologo alimentare; veterinario; agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale.
Inoltre, il regolamento disciplina la composizione delle relative commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami per l’accesso alla professione di dottore commercialista ed esperto contabile, completando le norme contenute nel D.L.vo n. 139/2005. Per quest’ultima professione, inoltre, è stato previsto l’accesso agli esami a partire dall’anno 2006 dei laureati triennali, per i quali la normativa precedente rinviava tale possibilità al 2008.
Per elaborare lo schema di revisione è stata inizialmente istituita una specifica commissione, presieduta dal sottosegretario al Miur Maria Grazia Siliquini, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Conferenze dei presidi di Facoltà e degli Ordini professionali. Successivamente, sono stati istituiti una serie di tavoli informali per completare la bozza del provvedimento normativo.
Il tirocinio è stato posto quale requisito fondamentale per l’accesso alle professioni, introducendolo anche nei casi in cui oggi non è previsto e assicurando nuove modalità di svolgimento presso una struttura pubblica o privata accreditata dagli Ordini, con la supervisione di un tutor iscritto all’albo da almeno cinque anni.
In alcuni casi (assistente sociale, biologo, chimico, ingegnere, psicologo) è stato previsto un “doppio requisito” formativo a livello universitario per candidarsi alla sezione A (vi sono Albi professionali ripartiti in due distinti elenchi): oltre alla laurea magistrale occorrerà il pre-requisito di un titolo relativo ad una classe di laurea triennale che dà accesso alla sezione B degli Albi, “per l’esigenza di garantire che il giovane abbia seguito un percorso formativo completo sul settore in cui intende operare”. Nel comunicato del Miur si precisa: “Una scelta necessaria, vista l’ampia flessibilità che è stata inserita negli ordinamenti didattici con il D.M. 270/2004 e che consente, ad esempio, ad un laureato in Lettere di prendere la laurea magistrale in Ingegneria”.
Si è concordato con gli Ordini professionali una diversa durata del tirocinio (sei mesi per la maggior parte degli ordini; un anno per gli ingegneri, gli psicologi – sez. A – ed i consulenti del lavoro), tenendo conto della possibilità di espletarlo durante il corso di studi universitari, sulla base di accordi stipulati fra Ordini ed Atenei, nell’ambito di una convenzione quadro concordata tra il Miur ed il Consiglio nazionale. Il Consiglio dell’ordine territoriale verificherà l’effettivo svolgimento del tirocinio, anche tramite resoconti del tirocinante o colloqui.
Per i giornalisti, in accordo con l’Ordine, si è voluto prevedere una base formativa universitaria, elevando il titolo di accesso (attualmente è previsto il praticantato redazionale di 18 mesi, a prescindere dal titolo di studio). Potrà partecipare all’esame di Stato per acceder all’Albo solamente chi è in possesso di una laurea triennale unitamente a: una laurea magistrale (come sono ora definite le lauree specialistiche), il cui percorso formativo sia almeno per il 50% costituito da attività pratica orientata alla professione di giornalista e disciplinata sulla base di convenzioni con l’Ordine, o un master universitario biennale, svolto sulla base di convenzioni con l’Ordine dei giornalisti, oppure corsi biennali presso Istituti di formazione al giornalismo, riconosciuti dall’Ordine stesso.
Per i consulenti del lavoro, in accordo con il Ministero del Lavoro, è stato elevato il titolo di accesso: almeno una laurea triennale ed il tirocinio di durata biennale come requisiti indispensabili.
Per consentire la spendibilità del titolo professionale sull’intero territorio dell’Unione Europea (Direttiva n. 89/48/Cee), anche per agrotecnici, geometri, periti agrari e periti industriali si è provveduto ad elevare il titolo d’accesso, prevedendo come requisito la sola laurea triennale con un successivo tirocinio semestrale. Inoltre, è stato deciso, d’accordo con i Consigli nazionali, che l’esame di Stato per iscriversi all’Albo ed accedere alle suddette professioni si svolgerà presso le sedi universitarie, invece che presso le scuole, con il conseguente passaggio graduale di competenze.
In tutti questi casi, per un certo numero di anni sono garantite le prerogative previste dai precedenti ordinamenti.
In generale, sono state inserite delle norme transitorie per tutelare i giovani già in procinto di accedere alle professioni. Dopo il parere del Consiglio di Stato, il Consiglio dei ministri potrà dare il via libera definitivo al testo.
 
 
Andrea Toscano

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