Il Consiglio dei Ministri, nella seduta dell’11 aprile scorso, ha approvato lo schema di disegno di legge costituzionale di modifica alla seconda parte del Titolo V della Costituzione.
La nuova riforma costituzionale ridisegna il sistema delle competenze assegnando alla Repubblica il ruolo di garante dei principi sanciti dalla Costituzione e suggella l’intero sistema con la reintroduzione del principio dell’interesse nazionale che rimane, comunque, garante e collante di uno Stato propriamente federalista.
Il provvedimento di modifica è finalizzato a correggere alcuni aspetti problematici della riforma varata alla fine dell’ultima legislatura (che ha radicalmente modificato le norme costituzionali dedicate a Regioni, Province e Comuni), tra i quali un’area eccessivamente estesa di competenze concorrenti fra Stato e Regioni, che ha innescato un pesante contenzioso costituzionale, e la mancanza di disposizioni transitorie che regolassero la delicata fase di passaggio al nuovo assetto.
La nuova riforma costituzionale proposta dal Governo accelera, in senso federalista la legge n. 3 del 2001 migliorando la concertazione con i livelli di governo ad essa interessati (Regioni, Province, Comuni), e ridisegna il sistema delle competenze.
Il provvedimento prevede anche particolari forme e condizioni di autonomia, anche normativa, nelle materie di competenza regionale, per Roma Capitale.
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