Categorie: Riforme

Riforma della primaria? Per il Codacons maschilista e contro il Sud

La revisione del modello d’insegnamento della scuola primaria, con l’addio al modulo di tre insegnanti su due classi per far spazio ad un solo maestro di riferimento e la riduzione dell’offerta base settimanale da 27-30 a 24 ore, viene considerata dal Codacons non solo del tutto sbagliata perché va a ritoccare un ottimo sistema scolastico, ma anche maschilista ed anti-Meridionale: questo perché nei tagli di personale saranno coinvolte soprattutto le donne ed in particolare quelle del Sud.
A dichiararlo è stato Francesco Tanasi, Segretario nazionale del Codacons, che si sofferma su un aspetto del dl 112 (che in questi giorni il Ministro sta presentando nei dettagli alle parti sociali) sinora inesplorato: “nelle scuole elementari – afferma Tanasi – gli insegnanti sono per lo più donne, che si impegnano nel proprio lavoro con slancio e passione e che adesso per una riforma del tutto discutibile dovranno ritornare a fare le casalinghe”.
Il rappresentante dell’associazione consumatori teme che il massiccio taglio di insegnati (circa 30 mila posti l’anno per tre anni) venga avvertito e ricada negativamente in modo particolare nel Meridione, dove “le alternative sono poche ed in certi contesti addirittura inesistenti”. Le conseguenze verranno avvertite, sempre secondo Tanasi, su più livelli: “il disagio che un simile intervento creerà a livello economico e sociale è enorme, sia per le migliaia di precari che da un decennio insegnano nella scuola elementare con ottimi risultati, poiché la nostra è ritenuta la migliore a livello europeo, sia per gli stessi bambini, che perderanno un valido sussidio all’apprendimento. Questa ci sembra dunque una riforma errata ed oltre tutto maschilista ed è per questo – conclude Tanasi – che chiediamo l’intervento del Ministro per le pari opportunità Mara Carfagna“.
I numeri sembrerebbero dare ragione al Segretario del Codacons: complessivamente in Italia almeno otto insegnanti su dieci sono donne. Si tratta della percentuale più alta dopo l’Ungheria (82,5%). Nel nostro Paese il sesso femminile fa quasi l’en plain nelle scuole per l’infanzia (99,6%) e nella scuola primaria (95,4%, direttamente interessata ai tagli per il ritorno del maestro che comporterà una riduzione triennale superiore ai 30 mila posti).
La percentuale di insegnanti donne scende nella scuola secondaria di primo grado (75,6%) e si equilibria quasi del tutto in quella scuola superiore (59,4%). Fino a ribaltarsi nel caso dei dirigenti scolastici, la cui categoria è rappresentata delle donne nel 40% dei casi.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Materie seconda prova maturità 2025, quando escono? Ecco cosa si sa al momento

Come sappiamo la macchina della maturità 2025 si è messa in moto da tempo. Lo…

21/12/2024

Open Arms processo Salvini, sentenza: assolto. Valditara: “Grande giorno per l’Italia”

Com'è noto ieri, 20 dicembre, è stata pronunciata la sentenza di primo grado relativa al…

21/12/2024

Carta del docente estesa ai supplenti annuali: importo adeguato al numero dei beneficiari e alle risorse disponibili

La legge Finanziaria del 2025 introduce una novità significativa: la carta del docente, istituita dalla…

21/12/2024

Giuliano Sangiorgi: “La mia paura più grande? Che ai miei figli non piaccia la scuola. Non credo al padre autoritario”

Il cantante dei Negramaro Giuliano Sangiorgi, 45 anni, ha annunciato ieri, in un'intervista a Vanity…

21/12/2024

Valditara fa gli auguri di Natale alle scuole e al personale: “Che la luce della natività illumini sempre i nostri giorni”

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato un messaggio di auguri in…

21/12/2024

Felka e Felix Nussbaum, grandi pittori assassinati ad Auschwitz: ecco perché la loro storia va fatta conoscere agli studenti

Niente come l’arte sa esprimere la condizione umana nel vivere gioia, amore, incubo, disperazione. Felka…

21/12/2024