“E’ tempo di fare una riforma della scuola e non ho paura di usare questa parola”: nel giorno in cui si affronta il tema del rientro a scuola a settembre con i sindacati, che non sembrano ben digerire il sempre più possibile green pass obbligatorio per varcare la soglia degli istituti scolastici, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi parla anche di come vorrebbe cambiare il sistema d’istruzione nazionale: parlando a Tgcom24.
“Nel programma ‘scuola d’estate’ – dice Patrizio Bianchi – abbiamo messo molte risorse, soprattutto al Sud, e abbiamo risposto a problemi specifici dei ragazzi. Ma uno dei nostri punti di forza è stata l’inclusione sociale unita alla nostra tradizione umanistica, che siamo riusciti a ‘legare’ ai nuovi approcci tecnologici”.
“Da questo partiremo quest’anno per fare un grande cambiamento”, ha concluso il numero uno del dicastero dell’Istruzione, di fatto dando appuntamento agli Stati Generali della scuola che potrebbero essere realizzati nei prossimi mesi.
“Vorrei fare a fine anno una Conferenza nazionale della scuola, l’ultima l’ha fatta Mattarella, chiamiamoli Stati generali o come volete. Il prossimo sarà un anno costituente”, ha detto l’attuale ministro dell’Istruzione qualche settimana fa.
Sempre in quell’occasione, Patrizio Bianchi specificò che “l’idea di una scuola tutta chiusa e solo programmi, non funziona e non c’è più. Bisogna individuare quei 4 pilastri in cui tutti si riconoscano, sperimentazioni ottime ce ne sono moltissime in Italia e serve una maggiore collaborazione con l’università”.
L’alta considerazione già espressa al G20
Al ministro è stato quindi chiesta qualche anticipazione, in particolare dal direttore del Tgcom24 Paolo Liguori Come. Come quella di “cambiare la denominazione di Istituti tecnici in ‘Licei tecnici’, considerando anche l’alta considerazione che il professore Bianchi ha per la formazione tecnica (anche post diploma) e professionale.
E’ una modalità formativa che se ampliata, ha detto un mese fa nel corso del G20 dei ministri dell’Istruzione a Catania, rispondendo ad una domanda formulata dalla Tecnica della Scuola, servirebbe anche a ridimensionare il sempre troppo alto numero di abbandoni scolastici in Italia.
“La prendo per buona”
L’idea di trasformare gli istituti tecnici in licei tecnici, ha replicato Bianchi, “la prendo per buona, io vengo dall’esperienza dell’Emilia Romagna dove gli istituti tecnici erano il massimo della nobiltà del lavoro”.
Non avremmo Ferrari e Lamborghini senza gli istituti tecnici. Ci ragioneremo insieme”, ha concluso Bianchi lasciando quindi la porta più che aperta a questa proposta.