Per l’approvazione delle riforma la tabella di marcia è pronta. Prima si cercherà di ottenere il consenso, attraverso una manifestazione nazionale organizzata nell’ultima decade di febbraio da Partito Democratico. Subito dopo le nuove norme arriveranno in Consiglio dei Ministri.
Le indicazioni temporali sono arrivate dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, attraverso una delle sue enews. “E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Il 22 febbraio – primo compleanno del Governo – il Pd organizzerà una manifestazione nazionale sul tema della scuola. E nella settimana successiva – si legge ancora nel messaggio del premier – porteremo in cdm gli atti normativi su insegnanti, abolizione del precariato e supplenze, formazione tecnica e professionale, alternanza scuola lavoro, su educazione motoria, arte, educazione civica, inglese, valutazione degli insegnanti e scuole, sul merito come motore della scuola italiana”.
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L’elenco di temi prospettato da Renzi non sembra contenere sorprese: si tratta di punti già ampiamente annunciati da diverse settimane. L’unico dubbio, semmai, riguarda quello sul merito degli insegnanti: dopo aver archiviato la formula del 66% di prof promossi e del 34% bocciati in ogni istituto, ancora non si hanno indicazioni certe sulla strada presa dal Governo.
Da indiscrezioni sembrerebbe che si procede verso un sistama “misto”, con il mantenimento degli scatti di anzianità (ma aumenti periodici ridotti rispetto ad oggi) ma anche con l’introduzione di premi da assegnare a chi è impegnato attivamente in funzioni centrali per le scuole. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.
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