Lo sciopero del 5 maggio dello scorso e l’opposizione di massa alla riforma della scuola hanno fatto vacillare le certezze del Governo.
“C’è stato un momento difficile, non sapevo se continuare” davanti alle proteste degli insegnanti, di tutti i sindacati e di tanti cittadini: a distanza di un anno, a dirlo è il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ripercorrendo a Repubblica tv le riforme del governo, il premier ammette che la tentazione di fermare la “macchina” organizzativa per portare la Buona Scuola in porto c’è stata.
Governo e maggioranza parlamentare, però, hanno tenuto duro: “abbiamo mantenuto una posizione severa e rigida e abbiamo vinto noi”, sottolinea così Renzi. Con una punta d’orgoglio.
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Resta ora da capire quanto influirà, sulla stablità del Governo, l’aver tirato dritto a tutti i costi. In particolare, quanto inciderà sul prossimo voto delle amministrative, per il rinnovo di diverse giunte comunali: a leggere le tante reazioni negative dell’area social della “Tecnica della Scuola”, sembrerebbero in tanti ad aver voltato la faccia al Pd.
In tal caso, se queste persone, lavoratori della scuola ma anche comuni cittadini, dovessero davvero spostare gli equilibri politici di tante città, con il Partito Democratico che perderebbe quindi terreno rispetto alle ultime consultazioni elettorali, verrebbe meno anche l’attuale convinzione di Renzi, quando dice: “abbiamo vinto noi”.
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