Quali sono le caratteristiche ideali della scuola del futuro? Cosa non deve mancare negli istituti scolastici e su cosa bisognerebbe intervenire? A rispondere a questa domanda sono stati direttamente gli studenti, rispondendo ad un sondaggio di Skuola.net.
Gli oltre 6mila alunni di classi medie e superiori che hanno partecipato all’indagine nelle scorse settimane hanno stilato un elenco di indicazioni, rivolte al ministero dell’Istruzione e del Merito. Ecco la lista di priorità individuate dai ragazzi:
A proposito del disagio psicologico giovanile lo scorso martedì 30 gennaio, alle 13.30, la Commissione Cultura della Camera, nella Sala ex Agricoltura, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge per l’istituzione della figura professionale dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado, ha svolto le audizioni di Maria Cristina Matteucci, professoressa in psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università di Bologna, David Lazzari, presidente dell’Ordine degli psicologi, l’Associazione dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, Emanuela Confalonieri, professoressa di psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università Cattolica di Milano.
Ecco il contenuto delle audizioni:
Maria Cristina Matteucci: “La pandemia ha messo in luce la necessità di uno psicologo nelle scuole. Ad oggi non esiste una legge relativa agli psicologi scolastici che, quando presenti nelle scuole, hanno contratti di lavoro temporanei. Di recente varie regioni hanno dato vita a una pluralità di servizi differenti. La situazione non è più adeguata al presente, andrebbe inserita in modo sistematico e non con sperimentazioni. La proposta di legge vuole lo stop a disuguaglianze territoriali per un servizio necessario e non accessorio. Una legge nazionale è imprescindibile”.
David Lazzari: “Gli obiettivi della legge sono di prevenzione, non solo del disagio, ma anche del fallimento e dell’abbandono scolastico, delle difficoltà di apprendimento. Di introduzione dello psicologo a scuola parlano anche l’Oms e l’Unicef. Tra il 2020 e il 2022 è stato attivato un servizio di consulenza psicologica nel 75% delle scuole italiane. Il servizio è stato gradito dal mondo della scuola. Il nostro Paese ha già effettuato una grandissima sperimentazione, si attende quindi un consolidamento”.
“Il modello organizzativo più flessibile consisterebbe nell’uso di equipe di psicologi scolastici che facciano capo agli USR. Al momento è in via di definizione il nuovo protocollo del Mim che sarà firmato da Valditara in tempi brevi che prevede l’attivazione di un tavolo di lavoro”.
Emanuela Confalonieri: “Non ci deve essere l’ottica della sperimentazione, si tratta di stabilizzare una figura che già c’è. Lo psicologo non interviene solo per lo studente ma per tutta la comunità scolastica, dovrebbe lavorare con docenti e famiglie. Monte ore? Immagino il rapporto di uno psicologo ogni 500 studenti. Intervenire così può avere delle conseguenze a livello di costo sociale, lo può ridurre”.
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