La riforma dell’orientamento sta aumentando il livello di complessità delle attività che gli insegnanti e le scuole sono chiamati a svolgere. A supporto dei docenti, orientatori e tutor arriva Gi Group, primo player italiano del mondo del lavoro.
La recente riforma sull’orientamento ha introdotto le figure dei docenti tutor e orientatori, a cui spetta l’arduo compito di individuare talento, ambizione e attitudini degli studenti e indirizzarlo verso i percorsi dove possono avere più opportunità di crescita.
A questo si aggiungono 30 ore di attività di orientamento da garantire a ogni studente dell’ultimo triennio delle superiori e delle medie. Si tratta di un compito di certo non facile, che necessita di supporto e di formazione. Ma chi aiuta i docenti a orientare i propri alunni?
Conoscere il mondo del lavoro oggi e studiare come sarà domani è il pane quotidiano di realtà come Gi Group, prima Agenzia Per il Lavoro a capitale italiano. Un sapere che ha deciso di condividere con i docenti chiamati a orientare i ragazzi attraverso la sua divisione Gi Edu, interamente dedicata al mondo delle scuole e delle università. Per i docenti in particolare sono infatti previste una formazione specifica e una consulenza tecnica che permettono di svolgere al meglio gli incarichi legati all’ orientamento.
Nel convegno “Navigare il futuro: l’importanza dell’orientamento scolastico tra riforme e mondo del lavoro”, Gi Group ha fatto il punto sulle nuove norme e su come le scuole abbiano assimilato la proposta, presentando le opportunità di Gi Edu insieme rappresentanti del mondo della scuola, della formazione e delle istituzioni, che è possibile rivedere anche sul canale YouTube di Gi Group.
Molti degli interventi del PNRR hanno come obiettivo una scuola più moderna e vicina alla realtà contemporanea. Spesso però, per chi deve realizzarli, si tratta di una vera e propria sfida. Perché per assolvere l’importante compito di diventare docente tutor e orientatore, c’è bisogno dei giusti mezzi e delle competenze necessarie.
Come afferma Cianfriglia, Responsabile Partnership e Relazioni Istituzionali dell’Associazione Nazionale dei Presidi, “la scuola ha la responsabilità di formare i cittadini del domani, e noi riteniamo che sia fondamentale il dialogo costante tra scuola e mondo del lavoro, per formare nei ragazzi competenze necessarie e concrete”.
“Bisogna fare delle alleanze e secondo noi Gi Group è un ottimo alleato per il mondo della scuola e per fare quello che il PNRR ci chiede. Sempre consapevoli del fatto che ci vuole attenzione ai risultati” ha poi aggiunto l’esponente dell’ANP.
Sono proprio i docenti, orientatori e tutor, come abbiamo visto, i veri protagonisti dell’ambizioso piano di orientamento del MIM: “La riforma dell’orientamento è una grande opportunità, sicuramente discussa, ma che dà finalmente un nome e cognome a coloro che dovrebbero occuparsi dell’attività formativa degli studenti” afferma Baroni, Country Manager Italia Gi Group Holding.
La divisione Gi Edu di Gi Group si basa soprattutto sul supporto nell’integrazione dei percorsi curriculari ed extracurriculari di orientamento da proporre agli studenti, utili anche a completare le 30 ore di orientamento e i PCTO previsti dal MIM.
Propone poi strumenti di autovalutazione per lo sviluppo personale e professionale, nonché percorsi per rafforzare e valorizzare le competenze orientative e tecniche, come il modulo d’orientamento ‘Sensei’, che si rivolge proprio a questa platea di docenti per informarli su tutte le dinamiche e le richieste provenienti dal mondo del lavoro. Attenzione particolare viene rivolta alle cosiddette soft skill.
“Oggi si parla sempre di più dello Skills-Based Hiring: le aziende partono a cercare non più dalle Hard Skill ma dalle Soft Skill che poi sono proprio quelle che consentono al giovane di imparare. E con il modulo ‘Sensei’ i professori sanno esattamente cosa cerca l’azienda e come lo cerca, a partire dal biglietto da visita del CV” raccontaNodari, Candidate Management & Employer Branding Senior Director Gi Group.
Gi Edu può contare anche sul Gi Group Training Hub, uno spazio fisico e digitale dedicato a orientamento e formazione per acquisire le competenze chiave per entrare nel mondo del lavoro soprattutto in quei settori si fa fatica a trovarle nei possibili candidati. Nell’anno scolastico appena concluso, il Training Hub ha organizzato quasi mille eventi nelle scuole, coinvolgendo circa 30mila studenti.
Oltre a Gi Edu, Gi Group propone altri progetti per implementare le attività di orientamento, come i laboratori dove svolgere attività di orientamento esperienziale nel Gi Group Training Hub di Milano oppure nel MADE Competence Center, ubicato all’interno del Politecnico di Milano, di cui l’Agenzia Per il Lavoro è uno dei soci fondatori.
MADE, ad esempio, nasce per raccontare cosa voglia dire Industria 4.0 e come la fabbrica di oggi non sia più quella di ieri: gli addetti non sono più operai sottoqualificati, ma tecnici altamente specializzati che lavorano in ambienti che ricordano più le sale operatorie in termini di pulizia.
Così Taisch, Presidente MADE Competence Center, racconta questa fabbrica-laboratorio-aula “dove lo studente vive una Teaching Factory, una fabbrica pensata non per la produzione, ma per le attività di orientamento e formazione. Si tratta di un percorso misto che alterna lezioni con docenti ‘di impresa’ alle attività pratiche”.
C’è poi l’opportunità di avviare gli studenti alla professione con l’apprendistato di primo livello, alternando scuola e lavoro con regolare contratto di assunzione. Una modalità che ricorda il sistema duale tedesco e che, ad esempio, avviene con successo in Brianza. La collaborazione ha portato a 100 contratti di apprendistato di primo livello – un vero e proprio contratto di lavoro in formazione, riservato a giovani da 15 -25 anni per il conseguimento di diplomi professionali – attivati in un solo anno: un record a livello nazionale.
Manna, Docente Referente Apprendistato duale UST Monza e Brianza racconta di “un modello nel quale tutti gli attori, come le Agenzie Per il Lavoro, lavoravano con la scuola per l’orientamento. Abbiamo recuperato molti studenti che si stavano perdendo, grazie a percorsi di lavoro in cui i ragazzi scoprivano davvero cosa fossero in grado di fare. Un’azione vera, una partnership tra pubblico e privati che lavorano per il bene dei ragazzi”.
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