Sembrerebbe aver prodotto il risultato voluto la protesta dei sindacati Confederali, prodotta solo ventiquattrore fa, sui timori di una riforma della scuola, con tanto di revisione del contratto, imposta dall’alto e senza il loro coinvolgimento.
Venerdì 6 febbraio il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha infatti convocato per lunedì 16, tutti i sindacati rappresentativi della scuola. Al centro del confronto vi saranno le linee guida, riveste e corrette, su “La Buona scuola”: l’obiettivo del responsabile dei dicastero di Viale Trastevere è arrivare ad una presentazione il più possibile condivisa dei provvedimenti legislativi in via di approvazione.
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In particolare, il ministro Giannini e il suo entourage dovranno trovare un punto d’incontro sulle questioni relative al merito e alla carriera: sempre Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola ricordavano che se venisse cancellato l’80% degli attuali scatti automatici il danno per ogni lavoratore sarebbe in media di 8.500 euro. Si salverà solo chi accederà al merito. Ma se così fosse, sarà difficile far digerire ai lavoratori un rinnovo di contratto a queste condizioni.
Le ripercussioni, nel bene o nel male, potrebbero già rivelarsi in occasione del prossimo rinnovo delle Rsu, che si svolgeranno proprio qualche giorno dopo l’approvazione del decreto di riforma in Consiglio dei ministri.
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