I lettori ci scrivono

Riforma istituti tecnici, e al Sud? Vogliamo davvero rendere i giovani schiavi di aziende che li pagano il meno possibile?

Leggo in queste ore che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sta puntando molto sulla riforma degli istituti tecnici e professionali, soprattutto nel sud Italia, affermando che l’obiettivo principale è quello di inserire i giovani più rapidamente nel mondo del lavoro.

A queste affermazioni mi balza in testa una semplice domanda: ma il ministro, ha una vaga idea di come si lavora al SUD? Sempre se lavoro si possa definire quanto viene offerto e propinato da moltissime delle aziende presenti sul territorio.

Non credo proprio!! Bisognerebbe anche chiedere al ministro se lui riuscirebbe a vivere con poco più di 700€ al mese. Perché nella maggior parte dei casi, se va bene, purtroppo sono queste le cifre che le aziende offrono ai giovani (anche ai meno giovani).

E già, a fronte di contratti part time, messi nero su bianco solo per far sembrare tutto apposto, per dare il contentino, un lavoratore deve poi subire e sottostare a delle condizioni assurde. Lavorare 10/12 ore al giorno, 6 giorni su 7 per 600/700 € al mese e anche meno. Ferie, malattia, maternità e ogni sacrosanto diritto viene puntualmente negato. Tredicesima, quattordicesima una volta incassate con assegno o bonifico le si deve rendere indietro in contante al padrone di turno. Offese e umiliazioni sono all’ordine del giorno.

Semplicemente si finisce in ambienti tossici, dove la dignità di una persona viene distrutta completamente. Aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza, che non forniscono i DPI, sono gli stessi lavoratori a doverseli comprare.

Sinceramente a fronte di condizioni lavorative del genere da docente mi rifiuto di mandare dei ragazzi in ambienti di lavoro non sicuri, se accadesse qualcosa mi sentirei in colpa.

Aziende a cui non importa minimamente che ci sia innovazione, di cosa un ragazzo sappia fare, di quali siano le sue competenze, per cosa sia più portato. Nemmeno chiedono che cosa sa fare, non si degnano neppure di dare un’occhiata al suo curriculum, l’importante è pagarlo il meno possibile.

Di fronte alla realtà appena descritta brevemente, lei vorrebbe ancora puntare sulla riforma degli istituti tecnici e professionali e mandare i giovani diventare degli schiavi!?!? Perché di questo si tratta.

Perché devo schiavizzare un ragazzo, uno studente negandogli ogni possibilità di crescita professionale e umana relegandolo in un ambiente che non gli darà più modo di ottenere ciò che gli spetta di diritto!?!?

Vogliamo fargli credere che è cosi è basta, che non c’è alternativa migliore!?!

Il Sud avrebbe dovuto essere il meglio del meglio, avremmo dovuto vivere del bello che abbiamo, di turismo, della buona cucina, del clima mite e tanto altro di buono, almeno cosi avrebbe dovuto essere a detta di chi per anni, amici, parenti, politici, imprenditori, ci ha indottrinato.

Il Sud avrebbe dovuto essere il must di questa nazione chiamata Italia, ma qualcosa semplicemente è andato storto.

Per avere un po’ di dignità io sono dovuto andare via da quel Sud e grazie al cielo merito della mia passione per la tecnologia, l’informatica, la voglia di imparare sempre cose nuove sono finito a insegnare in una scuola del NORD.

Quello che dico sempre ai miei studenti è: studiate, imparate un mestiere, solo cosi sarete liberi. Chi non vi rispetta, non vi merita, se durante la vostra vita, crescendo, dovreste trovarvi di fronte a qualcuno che vi tratta male, semplicemente, salutate e andate via, altrove. Cercate il vostro posto nel mondo. Non siete alberi che mettono radici in un posto e li rimangono per sempre. Abbiate coraggio, viaggiate, scoprite cose nuove.

Smettiamola di prendere in giro intere generazioni di giovani. Sono convito che dati alla mano metterebbero in assoluta evidenza che al Sud c’è qualcosa che non va.

Se si vuole aiutare i giovani si cominci in modo diverso.

Fabio Gangemi

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