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Riforma istituti tecnici e Made in Italy, Frassinetti: la Sicilia ha risposto bene, così si può contrastare la dispersione scolastica

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Oggi, 1 febbraio, alle ore 17:30, l’Usr Sicilia ha organizzato, in previsione della scadenza del 10 febbraio, termine ultimo per le iscrizioni a scuola attraverso la piattaforma UNICA, una diretta sui canali social Facebook e YouTube al fine di aiutare studentesse, studenti e famiglie ad orientarsi nella scelta della scuola secondaria di secondo grado da frequentare a conclusione del primo ciclo di istruzione.

A partecipare il Direttore Generale dell’USR Sicilia Giuseppe Pierro, la Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, la Senatrice Carmela Bucalo, il Dirigente Tecnico dell’USR Sicilia Filippo Ciancio e alcuni Dirigenti scolastici di Istituti della regione. Tra i temi le novità di quest’anno: la riforma degli istituti tecnici 4+2 e il liceo made in Italy.

Liceo del Made in Italy e 4+2, le parole di Frassinetti

Ecco le parole di Frassinetti: “Ringrazio la scuola siciliana. La Sicilia ha dato una dimostrazione di aver saputo interpretare benissimo il senso delle novità che sono state apportate. Il Governo aveva intenzione di ampliare l’offerta formativa e lo ha fatto con queste due iniziative. La riforma degli istituti tecnici ha l’obiettivo di aiutare gli studenti che vogliano fare un percorso più tecnico”.

“Il 4+2 è una sperimentazione che ha nella continuazione degli Its la conclusione di un percorso iniziato già nella scorsa legislatura. Mi sono anche un po’ stupita che non ci sia stata la stessa coesione quando abbiamo varato l’attuale legge. Ho ritenuto la presa di posizione dei partiti di opposizione un po’ troppo ideologica e poco pratica. Abbiamo voluto determinare una scuola tecnica che non fosse di serie B. Non si tratta di un anno in meno ma di un percorso armonico”.

“Per quanto riguarda il liceo Made in Italy è un percorso che viene da lontano. L’obiettivo è colmare un vuoto, formare una classe dirigente e difendere le eccellenze nel mondo. Sono materie più adatte ad un liceo più che ad un professionale che conserva la possibilità di portare avanti materie di taglio giuridico economico. Una preparazione di cultura generale tarata sul nostro made in Italy. Il fatto che il Sud abbia risposto molto bene a questa proposta ci lascia sperare che sia una possibilità di contrasto alla dispersione scolastica”.

Bucalo: finalmente scuola vicina al mondo del lavoro

Pierro ha discusso in merito alle bellezze e al patrimonio culturale e artistico della Sicilia, che potrebbero essere valorizzate grazie ai nuovi percorsi di studio. Ecco le parole di Bucalo: “Il mercato del lavoro è sempre alla ricerca di figure nuove. La scuola in questo momento è distante dal punto di vista formativo dal mondo del lavoro. Si tratta di una sfida importantissima, finalmente la scuola dialoga con il lavoro, c’è finalmente sinergia. Questo è un progetto che ha l’obiettivo di dare una nuova formazione per arrivare velocemente sul mercato del lavoro”.

“Il made in Italy ha un lungo cammino. Il nostro made in Italy, invidiato in tutto il mondo, è fatto di piccole e medie imprese. Il processo produttivo alla base deriva da tradizioni. Noi non dobbiamo depauperare questo grande tesoro che abbiamo”, ha aggiunto.

Valditara oggi alla Camera

Intervenuto al convegno alla Camera dal titolo “La sfida al futuro dei giovani tecnologi: l’investimento di Forza Italia nelle filiere tecnologico-professionali sui territori”, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha parlato della riforma appena approvata al Senato:

“Più di vent’anni sono passati da quando il ministro era Letizia Moratti e ieri abbiamo ottenuto un risultato importante: il Senato ha approvato questa proposta di Legge, certamente rivoluzionaria, particolarmente innovativa e quindi sono orgoglioso di rappresentare un Governo che ha creduto fortemente in questa prospettiva riformatrice. Stiamo facendo una cosa buona per i nostri ragazzi. Abbiamo a cuore l’intero Paese, per tutto il nostro sistema produttivo. Imprenditori, associazioni di categoria vengono da me e mi dicono “perdiamo di competitività, non ce la facciamo a reggere, avremmo possibilità di garantire posti di lavoro anche ben retribuiti, ma il sistema scolastico attuale non è in grado di offrire competenze, di fornire qualifiche che noi richiediamo”. Unioncamere ha stimato qualcosa come 38 miliardi di Pil perso perché il 48% delle qualifiche del lavoro non viene soddisfatto, pensate che spreco, pensate che delitto per i nostri giovani e allora io ritengo che chi si schiera contro le innovazioni e contro il dialogo fra la scuola e l’impresa debba sempre riflettere su queste premesse e poi mi fa molto piacere apprezzare lo spirito con cui c’è stato questo dialogo fra le Regioni, gli enti locali e il Governo. Abbiamo modellato questa proposta tenendo conto delle esigenze di valorizzare la formazione professionale perché ci fosse una filiera forte che valorizzasse il ruolo delle Regioni che hanno un compito strategico e delineare l’offerta formativa sul territorio. Di questo percorso si parlava dalla 14esima legislatura. Mi ha fatto piacere anche la grande risposta con cui le scuole hanno partecipato a questa riforma, una straordinaria risposta delle Regioni del Mezzogiorno, Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, le scuole del Sud che hanno creduto fortemente in questa riforma e che hanno capito quest’opportunità straordinaria che noi offriamo ai loro giovani e c’è stata una voglia di riscatto che non dobbiamo dimenticare. Anche questo è un modo per riunire l’Italia”.