La riforma degli Istituti Tecnici Superiori è sempre più vicina a vedere la luce. Quasi all’unanimità (175 voti favorevoli, 7 contrari e nessun astenuto) ha approvato il decreto sul sistema degli Its. Adesso il provvedimento tornerà alla Camera dopo l’approvazione del luglio scorso.
La riforma – chiarisce il Ministero – mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire così corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Con la riforma viene ridefinito il sistema degli Istituti Tecnici Superiori e i relativi percorsi. Una collaborazione con le università e un aggiornamento biennale delle materie di insegnamento, ma c’è anche spazio per un welfare per gli studenti meritevoli e più possibilità di tirocinio mantenendo sempre il filo diretto con le imprese.
“Un passaggio importante, abbiamo un’impalcatura di riforme che vanno viste nel loro insieme – ha spiegato ieri in audizione al Senato il Ministro Patrizio Bianchi – la riforma degli Its ci permette di avviare sin da subito un altro pezzo fondamentale delle riforme che è quello che riguarda la scuola tecnica e professionale”.
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