I deputati del Movimento 5 Stelle Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato si schierano contro la riforma degli ITS. Ecco quanto dichiarano attraverso un comunicato:
“Questa mattina è iniziata la discussione del DDL Valditara sulla pericolosa riforma degli istituti tecnico-professionali che punta a creare una subalternità totale della scuola pubblica a mondo delle imprese. La nostra posizione è stata fin da subito di totale bocciatura ed i 600 emendamenti al testo depositati, sui quali oggi c’è stata la convergenza delle altre forze di opposizione, sono una dimostrazione chiara della battaglia che stiamo portando avanti in commissione. Per noi si tratta di una riforma drammatica che sogna di “produrre” lavoratori in serie utili solo per soddisfare la necessità momentanea delle imprese private, ma completamente incapaci di seguire i continui cambiamenti che investono lo sviluppo economico-sociale e il mondo del lavoro”.
“L’utilizzo nel testo della riforma dei termini “filiera” e “addestramento” sono molto più di un campanello d’allarme per chi come noi crede che la missione principale della scuola sia quella di creare persone pensanti con un approccio multidisciplinare e non illudere le famiglie sacrificando la creatività dei loro figli sull’altare di un lavoro che, se mai ci sarà, sarà sfruttato e precario. Abbiamo inoltre fatto notare alla maggioranza che questa riforma prova subdolamente ad anticipare l’Autonomia Differenziata, legando a doppio filo gli istituti tecnico-professionali solo alle esigenze del territorio acuendo così le disparità già presenti tra gli studenti delle nostre Regioni”.
“Oggi in Commissione Cultura a Montecitorio è arrivata la riforma Valditara per gli istituti tecnico-professionali, una riforma che sembra pensata per produrre lavoratori seriali sottopagati pronti per essere sfruttati sui territori. Ci stiamo opponendo a questo disegno folle e stiamo facendo ostruzionismo insieme al Movimento 5 Stelle e ad altre opposizioni”. Lo afferma Elisabetta Piccolotti dell’ Alleanza Verdi Sinistra.
“Un ostruzionismo – prosegue la parlamentare rossoverde – che nasce dalla testardaggine di un Governo che non ha preso in considerazione nemmeno le osservazioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il reale obiettivo di Valditara non è offrire a tutti e tutte un’istruzione di qualità ma è quello di far risparmiare ai privati le spese per la formazione dei lavoratori. Per questo mette in mano la programmazione e l’organizzazione dell’istruzione tecnica e professionale alle regioni e alle imprese, permette di fare contratti a ‘consulenti’ che non sono gli insegnanti e non sono selezionati con un concorso pubblico e divide nettamente i percorsi liceali da quelli professionali”.
“Insomma si chiede ai ragazzi di fare una scelta definitiva a 14 anni, una scelta che probabilmente li consegnerà a una vita professionale fatta di precarietà, dopo un percorso quadriennale che di fatto esclude l’accesso all’università.
Ci opporremo in Commissione, in Parlamento e nel Paese a questo malcelato tentativo di sancire per legge – conclude Piccolotti – le tante diseguaglianze economiche che già colpiscono le nuove generazioni: vogliono sancire percorsi nettamente diversi tra i figli delle classi dirigenti e quelli delle famiglie più deboli economicamente. Un passo indietro di decenni”.
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