Una scelta saggia: del resto, la tensione tra maggioranza e mondo della scuola è già troppo alta. Per questo motivo, prendere delle decisioni proprio sulle questioni cruciali del ddl di riforma – come i poteri allargati dei dirigenti scolastici, l’autonomia, le assunzioni, il periodo di formazione – non avrebbe fatto altro che far salire di più la temperatura. Meglio attendere qualche giorno. E così è stato.
Il 6 maggio, all’indomani della storica giornata di sciopero unitario e di manifestazioni in diverse città della Penisola, la Commissione Cultura alla Camera ha saggiamente accantonato l’esame degli articoli 6 (seconda parte), 7, 8 e 9. Sono articoli che contengono diversi argomenti sulla bocca, in queste ore, di mezza Italia: dall’Organico dell’autonomia per l’attuazione dei piani triennali dell’offerta formativa alle competenze del dirigente scolastico (art. 7); dal Piano straordinario di assunzioni (art. 8) al Periodo di formazione e di prova del personale docente ed educativo (art. 9).
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I componenti della VII Commissione di Montecitorio, quindi, sono passati ad esaminare gli emendamenti dell’articolo 10, quello riguardante le card per la formazione e l’aggiornamento del docente. Anche se su questo articolo non sembra siano stati inserite modifiche.
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