La Regione Puglia fa sul serio: il 14 settembre ha depositato il ricorso alla Consulta contro la legge sulla ‘Buona scuola’, per chiederne che venga dichiarata l’illegittimità costituzionale.
Nel mirino dell’Avvocatura regionale ci sono, in particolare, l’art.1 e 183 della Legge 13 luglio n.107/15 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti), per “violazione – scrive la Regione Puglia – degli articoli 117, terzo e sesto comma, 118, primo comma, e 119 della Costituzione”.
In parole povere, secondo la Giunta pugliese, guidata da Michele Emiliano (Pd), “il provvedimento lede le attribuzioni dell’ente regionale”: nel mirino c’è soprattutto l’ipotesi di lesione sul dimensionamento scolastico, che non può essere attuato senso il consenso delle regioni.
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Ricordiamo che, approvando sabato 12 settembre il provvedimento, a poche ore dalla scadenza per la sua presentazione, la Regione aveva sottolineato che “il ricorso ha carattere meramente tecnico: la motivazione non è fondata su una critica di natura politica, ma sul mero intento di tutelare la Regione Puglia su alcuni aspetti del dimensionamento scolastico ed esclusivamente, dunque, riguardo il contenuto dell’articolo 117 della Costituzione”.
Ricordiamo che a presentare ricorso alla Corte Costituzionale, alla fine, sono state, solo Puglia e Veneto. Dopo essere rimaste in forse sino all’ultimo, invece, nessuna impugnazione è arrivata da Lombardia, Calabria e Sardegna.
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