“La scuola inizierà a settembre a contestare la riforma del governo, non aspetterà il mese di ottobre”: Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, lo ha detto a Polignano a mare (Bari) dove sabato sera, 11 luglio, è stata intervistata da Lucia Annunziata nell’ultima serata del festival ‘Il libro possibile’.
Camusso ha anche tenuto a sottolineare che si sta approvando, manca solo il via libera del Quirinale, un testo di riforma sbagliato, “che prepara contenziosi sia giuridici che sindacali”.
Il leader del primo sindacato italiano, quindi, conferma la linea assunta da qualche giorno dai colleghi di comparto: quella dell’impugnazione in tribunale del testo di riforma. Una procedura, a dire il vero, non molto praticata sino ad oggi, tranne casi particolari, dai sindacati maggioritari.
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Segnale evidente, anche se non occorrevano ulteriori conferme, della distanza, con tanto di solco profondo, che si è venuta a creare tra Governo e rappresentanti dei lavoratori. I quali, pur di contrastare riforme e scelte che minimizzano la loro azione (come l’idea di Renzi di creare un sindacato unico), ricorrono a tutte le azioni possibili.
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