Categorie: Politica scolastica

Riforma, le firme per il referendum condizioneranno i presidi?

”Iniziare l’anno scolastico in concomitanza con la raccolta firme per il referendum, senz’altro attenuerà gli effetti nefasti della riforma”: lo sostiene il comitato nazionale ‘Leadership alla Scuola’.

Per il comitato, che nei giorni scorsi ha depositato in Cassazione il quesito referendario per l’abolizione della riforma Renzi, la raccolta firme “condizionerà, renderà incerta e quindi rallenterà l’azione del governo nell’attuazione delle ‘deleghe in bianco’ e farà sentire al Governo e ai dirigenti scolastici il nostro ‘fiato sul collo””.

Il comitato, che sta ultimando in questi giorni l’invio dei moduli a tutti i Comuni d’Italia e contestualmente ha diramato una serie di appelli per sollecitare l’adesione alle ragioni del referendum, ricorda che sarà decisivo il ruolo dei sindacati di comparto, delle forze politiche, delle associazioni studentesche, dei genitori, dei ‘non votanti’. Tutte componenti della società a cui si sta rivolgendo.

L’obiettivo rimane sempre quello di raccogliere le firme necessarie entro settembre, per raggiungere il quorum a maggio del 2016, quando ”probabilmente gli italiani saranno chiamati a votare per l’abolizione del Senato e per la riforma elettorale”.

 

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Il giudizio è netto: ”questa legge, in attesa di un lontano referendum, potrebbe lasciare cicatrici indelebili nella nostra scuola”. Raggiungere entro il 25 settembre le 500 mila firme ”è possibile, anzi contiamo di superarlo ampiamente, se si considerano le adesioni registrate allo sciopero del 5 maggio”.

Si ricorda che in quell’occasione ”il personale della scuola ha pagato di tasca propria, dai 60 ai 100 euro, la manifestazione di dissenso mentre apporre una firma presso il proprio Comune di residenza non costa nulla. In soli 10 giorni si sono registrati al comitato oltre 100mila firmatari promotori e 100 referenti da tutte le regioni d’Italia”.

 I vari appelli inviati servono a mobilitare i diversi soggetti che operano nel mondo della scuola, focalizzando l’attenzione di ognuno sui diversi aspetti della riforma.

 

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Alessandro Giuliani

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