A che punto è la riforma della scuola? “Bisogna attuarla al meglio, rispettando i tempi come stiamo facendo e dando continuità ai cambiamenti”.
A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ospite il 22 giugno di Unomattina, nel giorno di avvio degli Esami di Stato della secondaria di secondo grado.
Giannini ha sottolineato che “serve dare continuità alle leggi, che non sono solo un testo ma hanno bisogno di attuazione. Uno per tutti, oltre all’alternanza scuola-lavoro, c’è il piano digitale, su cui siamo a buon punto”. Non li ha citati, ma i decreti cui fa riferimento il ministro rigurdano anche la scuola dell’infanzia, il sostegno, il reclutamento, la valutazione e diversi altri: in tutto sono più di dieci. Niente ripensamenti, quindi, in vista, anche dopo l‘esito fallimentare del Pd a seguito del recento rinnovo delle giunte comunali.
Giannini ha parlato anche del concorso per i docenti: “abbiamo rispettato senza difficoltà e con enorme sforzo organizzativo i tempi. Sono stati 160 mila circa i candidati, saranno 63.700 i vincitori”. Con questo concorso, ha concluso Giannini, “si ritorna alla Costituzione” e da settembre 2017 l’età media degli insegnanti si abbatterà di 10 anni“.
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Poche ore prima, il ministro Giannini sulla maturità aveva detto: “Non è assolutamente una prova da buttare via. Molti paesi, anzi, guardano con attenzione al nostro esame. È la sintesi del percorso fatto in 5 anni, è la prima prova in cui il ragazzo non deve dimostrare soltanto quello che sa ma deve gestire il rapporto con persone estranee che devono valutarlo e deve gestire anche l’ansia. Da questo momento gli ‘esami di maturità’ saranno tantissimi nella vita di ogni ragazzo”.
Quanto alla composizione delle commissioni e alla speranza di alcuni che si torni a tutti membri interni, il ministro ha spiegato che “qualcuno dall’esterno è importante per non ricreare il clima della classe; è una garanzia di imparzialità, un indicatore che certifichi il livello di maturità della persona”. Cambiamenti però ci saranno.
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