La riforma Madia del pubblico impiego non porterà soltanto un nuovo Testo Unico, ma anche una direttiva in versione ‘family firendly’.
L’anticipazione, fornita dall’Agenzia Ansa, parla di un vero e proprio restyling in arrivo, per andare incontro alle esigenze personali e familiari di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici.
Le linee guida per procedere su questo fronte dovrebbero rientrare nella direttiva che la ministra della Funzione Pubblica, Marianna Madia, sta portando a termine assieme alla sottosegretaria Maria Elena Boschi, che ha la delega alle pari opportunità.
Tra le novità, sono previste formule flessibili per venire incontro a mamme e papà con l’obiettivo di conciliare i tempi di vita e lavoro dei dipendenti pubblici.
Ad iniziare dal telelavoro: si prevede che almeno il 10% dei dipendenti pubblici, dove lo richiedano, entro il 2018, possa avvalersi di nuove modalità spazio-temporali di lavoro.
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In arrivo, ci sarebbero anche le misure per agevolare il ricorso al part time e le convenzioni con gli asili nido.
La delega Madia prevede, infatti, che le amministrazioni stringano accordi con nidi e scuole dell’infanzia, sempre nei limiti delle risorse disponibili.
Se nella Scuola il telelavoro è una modalità impossibile da attuare e il ricorso al part time è già esistente, docenti, Ata e ds potrebbero comunque fruire degli accordi con nidi e scuole dell’infanzia per i figli. Ma per averne certezza, dovremmo prima prendere visione della delega in via di approvazione.
Viene aperta anche la possibilità di organizzare, anche d’intesa con altre amministrazioni, campi estivi per i figli dei dipendenti: servizi di supporto alla genitorialità aperti durante i periodo di chiusura delle scuole.
Come già indicato in un altro articolo, la prossima settimana i decreti attuativi della riforma Madia della PA verranno presentati in Consiglio dei ministri. Prima del parere del Governo, però, la Funzione Pubblica incontrerà i sindacati: il confronto è fissato per lunedì 13 febbraio.