Procede come previsto la trattativa tra l’Aran e i sindacati sulla riorganizzazione dei comparti del pubblico impiego.
Giovedì 17 novembre, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, nel corso del confronto con le organizzazioni sindacali, avrebbe infatti aperto sulla possibilità di ridurre gli attuali 11 comparti a 4. Ovvero la sanità, gli enti locali, le amministrazioni centrali e la scuola.
Superando, in tal modo, la posizione del Governo che puntava ad un’ulteriore riduzione a tre. Ad annunciarlo, al termine della riunione tenuta a Roma, è stata Rossana Dettori, segretario generale della Fp-Cgil.
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Si tratta di un passo in avanti importante, poiché la riduzione era prevista per legge dalla riforma della PA voluta dall’ex ministro Renato Brunetta. E chiudere a 4 comparti era proprio l’obiettivo dei sindacati, che infatti hanno considerato ”positivo” l’incremento accettato dall’Ara,
Anche se restano da definire le questioni Università ricerca e presidenza del Consiglio che andranno inseriti in una di queste aree.
A gennaio la trattativa dovrebbe farsi serrata per chiudere un’intesa entro poche settimane. Poi si passerà al rinnovo dei contratti. E se i presupposti rimangono quelli dell’attuale Legge di Stabilità, in questo caso l’accordo appare molto più difficile: i 10 euro scarsi, pure lordi, previsti sinora come aumento stipendiale, rappresentano una sorta di “mancia” che non possono di certo soddisfare i lavoratori e chi li rappresenta.
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