Sulla “riforma” delle istituzioni scolastiche italiane all’estero che dovrebbe scaturire dai decreti applicativi della legge 107/15 si addensano ombre sinistre e gravi sospetti da parte dei sindacati: dalla riduzione del mandato anche per chi è già all’estero, alle nuove modalità selettive, fino alla possibile rinuncia a tutte le competenze sviluppate dal personale MIUR deputato alla gestione organizzativa del contingente (i cosiddetti “centisti”).
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Certamente non al momento ogni elemento è privo di qualsiasi minima ufficialità, ma le organizzazioni sindacali sembrano realmente preoccupati.
Le organizzazioni sindacali ritengono che, data l’importanza dell’intervento che tocca un settore rilevante per la promozione della cultura italiana nel mondo, sia necessario che la discussione avvenga alla luce del sole e secondo criteri di trasparenza, rispetto e democrazia, con un processo decisionale condiviso e corretto.