Parte la riforma dei cicli targata "Moratti". Il Governo, infatti, ha approvato, il 14 marzo scorso, un disegno di legge recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.
La novità importante, rispetto al testo precedente, riguarda l’anticipo dell’accesso alle scuole materne ed elementari, fissato, rispettivamente a 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo. Ma solo se i Comuni potranno dimostrare di avere i conti a posto. In caso contrario il beneficio non potrà essere riconosciuto. Ciò per tenere fede al patto di stabilità, che vincola gli enti locali a tenere d’occhio le spese per evitare sprechi e relativi bilanci in passivo.
Resta confermato, invece, l’assetto dei cicli elementare-media, che faranno riferimento al ciclo della scuola primaria, ma manterranno il percorso quinquennale e triennale. Il segmento della secondaria superiore, invece, si articolerà nei licei e nell’istruzione e formazione professionale. Nel primo caso il percorso sarà di 5 anni; nel secondo caso, invece, potrà essere i 3 o 4 anni. Fermo restando la possibilità di frequentare un quinto anno integrativo, per coloro che vorranno iscriversi all’università.
In "Ulteriori approfondimenti" è possibile visionare il testo completo del disegno di legge sulla riforma dei cicli scolastici nel quale sono state apportate le modifiche.
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