In un’intervista all’ANSA, l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha espresso alcune riflessioni critiche sulle nuove Indicazioni nazionali per la scuola presentate dal ministro Valditara. Secondo l’ex ministro, le proposte mancano di attenzione verso aspetti fondamentali dell’educazione collettiva e della formazione democratica dei cittadini.
“La scuola è il luogo dove i bambini vivono una parte fondamentale della loro crescita”, ha sottolineato, evidenziando come sia essenziale dedicare più tempo, sin dalla scuola primaria, alla costruzione di una cultura democratica e partecipativa. Per Bianchi, la vita collettiva non può essere affidata unicamente alla buona volontà individuale, ma richiede un’educazione strutturata alla cittadinanza, fondata sulla conoscenza della Costituzione e dei valori democratici.
Un altro aspetto, secondo l’ex ministro, che meriterebbe maggiore attenzione è quello della pace. “Viviamo in una cultura mediatica che quotidianamente presenta ai bambini storie di guerra e violenza”, ha dichiarato, sottolineando come sia fondamentale che la scuola promuova invece i valori della conciliazione e della costruzione di legami non conflittuali, ma basati sull’affetto e sulla stabilità.
L’ex ministro ha invitato a riflettere su come la scuola possa essere uno spazio di apprendimento non solo tecnico, ma anche umano, in cui formare cittadini consapevoli, capaci di vivere e partecipare attivamente in una società democratica. “Educare alla cittadinanza e alla pace non è un optional, ma una priorità per il futuro del Paese”, ha concluso.
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