La proposta ministeriale di riforma prevede otto licei (alcuni dei quali articolati in indirizzi), con la novità del liceo Economico e di quello Tecnologico, mentre l’istruzione e formazione professionale, affidata alle Regioni, si articola in un percorso di tre anni per conseguire una qualifica e di quattro anni per ottenere il diploma.
Previste competenze di base comuni e quote orarie opzionali accanto a quelle obbligatorie.
Per i sindacati va evitata la frattura tra istruzione liceale e formazione professionale e grosse riserve sono state sollevate sul fatto che a tredici anni un alunno debba già decidere quale percorso intraprendere, una scelta in età giovanissima che viene considerata condizionante per il futuro, anche perché non convince il sistema delle "passerelle", che secondo il Ministro dovrebbe garantire il passaggio tra i diversi percorsi.
In "Ulteriori approfondimenti" il documento di lavoro della riforma del secondo ciclo delle secondarie e lo schema di decreto legislativo concernente le "norme generali relative al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ed i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, a norma dell’art. 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53".
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