Il sostegno agli alunni disabili continua ad essere terreno di scontro tra Miur e parti interessate.
A riaccendere le polemiche è stata la pubblicazione della legge delega approvata dal Consiglio dei ministri a metà gennaio.
Le diverse novità, tra cui la maggiore specializzazione dei docenti, a seconda delle disabilità, e il raddoppio degli anni di permanenza sul sostegno dopo l’immissione in ruolo, non sono piaciute a tenti insegnanti.
Il testo è stato aspramente criticato anche dalle associazioni. Come la Fish, che, dopo anni di linea comune con il Miur proprio sul terreno della riforma da attuare, parla ora di “papocchio” e di “presa in giro”, perchè “quando l’Esecutivo ha assunto la delega sulla ‘Buona scuola’, di quella apparente disponibilità al confronto si è persa la sostanza e il senso. Anzi, le istanze delle persone con disabilità sono state largamente ignorate se non contrastate”.
Per la Fish, il testo della legge delega è da rivedere su più fronti: “temi come quelli della continuità scolastica, della garanzia di sostegno adeguato, della formazione dei docenti, della qualità scolastica, della corretta valutazione delle necessità e delle potenzialità degli alunni con disabilità, della programmazione sostenibile, della rivisitazione intelligente di ruoli, competenze, responsabilità sono tradite”.
{loadposition deleghe-107}
Non è da meno il Forum delle famiglie, che parla di “troppi vuoti e troppe dimenticanze” in un documento che “rischia di apparire una retorica dichiarazione di intenti, priva di ogni effetto concreto. Chi non ha voce o ha una voce flebile parla attraverso la propria famiglia che con fatica si associa ad altre famiglie per una battaglia di affermazione di diritti in campo politico, amministrativo e legislativo”.
Cosa accadrà ora? Qualche modifica potrebbe arrivare, ma è difficile che vengano tutte accolte.
Intanto, comunque, la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli cerca di mettere acqua sul fuoco: intervenendo a RaiNews24, la responsabile del Miur ha detto che la questione degli insegnanti di sostegno “è una priorità seria”.
L’impegno non è da poco: uno dei punti focali del settore è proprio quello degli organici, una fetta dei quali rimane in deroga e a supplenze fino al 30 giugno. Solo che la delega approvata dal CdM non fa riferimento a tale aspetto, anche perché da spostare nell’organico di diritto sarebbero tra i 30 e i 40mila posti, mentre dal Mef è arrivato il disco verde solo per poco più di 5mila.
Fedeli non entra nel dettaglio, ma si limita a dire: “si sta lavorando perché non accada nel 2017”, quello che è successo quest’anno, e cioè la carenza di insegnanti di sostegno” con decine di migliaia di “supplenze in questo settore”. Su come si risolverà la questione, quest’anno protrattasi indegnamente sino all’autunno, con alunni disabili per mesi rimasti soli o che hanno cambiato anche diversi docenti di sostegno, ancora non è dato sapersi.
{loadposition carta-docente}
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…