Sulla riforma dei tecnici e professionali approvata nella giornata del 18 settembre dal Governo, la Flc-Cgil non ha dubbi: “E’ un disastro annunciato per i ragazzi e le ragazze di questo Paese – scrive il sindacato di Gianna Fracassi – altro che serie A, in questo modo si istituisce un doppio canale dove il sistema dei tecnici e professionali viene declassato e ridotto”.
Secondo la Flc la riforma mette in atto “un percorso specifico e accorciato per coloro che non sono destinati all’università, promuovendo una nuova sperimentazione, con meno tempo scuola, senza aver prima valutato gli effetti dei licei quadriennali”.
“Ancora una volta – denuncia il sindacato – si confonde l’istruzione con l’addestramento professionale legato ai bisogni delle imprese. L’attuale modello dei PCTO (ex alternanza scuola lavoro), anziché essere ripensato, viene addirittura esteso, con un ruolo fondamentale per consentire agli studenti la definizione di un proprio progetto di vita e di sviluppo professionale e l’utilizzo dell’apprendistato di primo livello con la finalità di rendere rapida la transizione verso il lavoro una volta concluso l’obbligo scolastico”.
“Altro aspetto grave del disegno di legge appena approvato è sicuramente il ruolo dato all’Invalsi che certificherà l’accesso diretto agli ITS per i percorsi sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale” sottolinea ancora la Flc che aggiunge: “Ciò equivale alla totale messa in discussione del valore legale del titolo di studio finora attestato dagli esami di stato. Affidando inoltre, un ruolo inappropriato all’Invalsi, che travalica la funzione attribuitogli dalla legge stessa, ovvero quella di rilevare gli aspetti valutativi e formativi del sistema scolastico”.
Conclude il sindacato: “Siamo di fronte a un disegno vecchio, ideologico, che cristallizza le disparità già presenti nel Paese e che la scuola ha, già in passato, rifiutato con forza”.
Quella della Flc-Cgil è l’ennesima presa di posizione contro un provvedimento del ministro Valditara nell’arco di pochi giorni e, probabilmente, va anche valutata considerando che il sindacato di Landini sta lavorando per una grande manifestazione contro le scelte politiche dell’intero Governo, anche in previsione di una legge finanziaria che si preannuncia avara nei confronti della scuola e del pubblico impiego in genere.