“Con la firma del referendum abrogativo tutto resterebbe così come è: ai promotori sembra andare bene la situazione attuale senza assunzioni, valutazione, merito e qualità”.
A dirlo, su Facebook, è stato il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, nel commentare l’iniziativa della raccolta firme per indire il referendum abrogativo contro legge di riforma 107/2015.
Non accettare le novità della Buona Scuola, sostiene il sottosegretario, significherebbe avallare una scuola “fatta a misura di alcuni, pochi, insegnanti non certamente per i ragazzi”.
Per Toccafondi, la motivazione del referendum è evidente: “firma per consentire alla scuola pubblica di rimanere luogo di servizi alla persona, di rispetto, tolleranza, inclusione, occasione di crescita umana, palestra di democrazia vissuta, di esercizio di libertà di pensiero, sviluppo della capacità creative e senso critico degli studenti”.
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Ci troviamo dinanzi ad “un mix populista che non dice niente e soprattutto la riforma della scuola questi punti non li contraddice, anzi…. La scuola non può diventare terreno di scontro ideologico per altre battaglie politiche all’interno di un partito o della sinistra la scuola”.
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