Il giudizio della Flc-Cgil sulla riforma dell’istruzione tecnico-professionale di Valditara è nettamente negativo, ma il commento sulle modalità con cui il Senato ha approvato il disegno di legge il 31 gennaio 2024 è a dir poco impietoso.
“Degli emendamenti presentati in Assemblea – ricorda il sindacato di Gianna Fracassi – tutti quelli delle opposizioni sono stati respinti, compreso un emendamento che, in particolare, aveva ricevuto anche il parere favorevole della stessa Commissione Bilancio perché prevedeva la stipula di contratti di prestazione d’opera per attività di insegnamento e di formazione con soggetti del sistema delle imprese e delle professioni in subordine alla individuazione di personale docente attinto previa convocazione da graduatorie GAE, GPS, GI”.
“Altri emendamenti, presentati dalla stessa relatrice – sottolinea la Flc-Cgil – sono stati letteralmente improvvisati in aula determinando una situazione paradossale di confusione istituzionale tra emendamenti approvati e altre modifiche che hanno richiesto ulteriori e tardive modifiche a discussione sugli emendamenti conclusa e che, al memento della votazione, ha richiesto una lunga sospensione della seduta per mancanza del numero legale, degna conclusione di un ddl che, per le modalità frettolose con cui è stato presentato, non doveva assolutamente prendere corpo”.
Il sindacato di Gianna Fracassi ricorda che il provvedimento non ha ottenuto neppure il parere favorevole del Consiglio superiore della pubblica istruzione; la stessa proposta di sperimentazione contenuta nel DM 240 del 7 dicembre 2023 è stata bocciata da più di un collegio dei docenti e, sempre secondo la Flc, avrebbe aumentato il contenzioso nelle scuole.
Uno dei problemi maggiori che le scuole hanno dovuto affrontare è stato quello dei tempi: in un primo momento il termine per aderire e per deliberare l’adesione era stato fissato al 31 dicembre, poi è stato spostato alla metà di gennaio.
In una FAQ pubblicato nel sito del Ministero era stato chiarito che “in considerazione anche del concomitante periodo di festività” (evidentemente di questo problema non si era tenuto conto a inizio dicembre) le scuole aderenti avrebbero potuto trasmettere la documentazione richiesta dal DM anche in una fase successiva.
Adesso, con una ulteriore nota del 30 gennaio, il Ministero chiarisce definitivamente che la documentazione necessaria va inviata dalle scuole entro il 31 marzo 2024; mentre le delibere degli organi collegiali vanno trasmesse “nel più breve tempo possibile”.
Ma c’è anche una precisazione di non poco conto: “Il mancato perfezionamento della candidatura comporta la revoca dell’autorizzazione già concessa”.