La riforma della filiera tecnologico-professionale potrebbe essere approvata dalla Camera durante il mese di luglio: il calendario dei lavori prevede infatti che il 21 giugno i deputati diano avvio in aula alla discussione sulle linee generali.
Ma poi bisognerà tenere conto dei tempi per la presentazione degli emendamenti, del dibattito politico e ovviamente del voto finale.
Nella migliore delle ipotesi il provvedimento potrebbe diventare legge prima della pausa esitiva.
Come ha più volte sottolineato il ministro Valditara la riforma prevede la creazione di una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, che potrà contare sul potenziamento delle discipline di base e sull’incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti; sul maggior raccordo fra scuola e impresa, ma anche sulla maggiore internazionalizzazione e ricerca.
Il Ministro ha anche ripetutamente chiarito che “non si tratta di ridurre di un anno i programmi alle superiori ma di avere programmi rivisti e potenziati su 4 anni, mantenendo inalterato il numero dei docenti e dunque avendo più insegnanti per classe”.
L’obiettivo dichiarato è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese abbiano le professionalità necessarie per essere competitive.
Del tutto diversa la valutazione delle opposizioni e di gran parte del mondo sindacale secondo cui i nuovi istituti tecnico-professionali saranno sottomessi alle logiche delle aziende e perderanno molta della funzione formativa attuale.
Resta il fatto che un provvedimento che avrebbe dovuto essere approvato entro le prime settimane del 2024 è ancora al palo e potrebbe diventare legge solo poco prima della chiusura estiva dei lavori parlamentari.
Per quanto riguarda invece l’altra riforma fortemente voluta dal ministro Valditara, la valutazione del comportamento degli alunni della scuola secondaria, il calendario dei lavori della Camera per il mese di giugno non ne fa assolutamente menzione.
Per questo provvedimento il ritardo è ancora più importante, perché, per diventare operative, le nuove disposizioni dovranno essere confermate con un regolamento che richiederà non meno di 6 mesi per essere adottato.
A questo punto possiamo dare per certo che le nuove regole sulla valutazione del comportamento entreranno in funzione solo a partire dal 2025/26.