Che l’esame della “riforma Valditara” sulla valutazione degli studenti stia procedendo con lentezza a dir poco esasperante non è neppure più una notizia ma un dato di fatto inoppugnabile.
Alle ore 12 del 27 maggio sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti al disegno, ma nella settimana che si è conclusa non ci sono state sedute della Commissione Cultura della Camera che si sta occupando del provvedimento.
La prossima settimana i lavori parlamentari sono di fatto sospesi in vista della scadenza elettorare e quindi l’esame del disegno di legge riprenderà dopo il 10 giugno.
Ma non bisogna dimenticare che si sta parlando della Commissione; il passaggio in aula, pertanto, potrebbe iniziare, nella migliore delle ipotesi verso la metà del mese e molto probabilmente anche dopo.
Bisogna poi considerare che le nuove norme avranno bisogno di un regolamento applicativo per il quale il Governo avrà 180 giorni di tempo che difficilmente si riuscirà a ridurre perchè la procedura prevede anche l’acquisizione del parere del Consiglio di Stato.
La “riforma Valditara” potrà quindi diventare operativa solo a partire dal 2025/26, e cioè con due anni esatti di ritardo rispetto agli annunci che lo stesso Ministro aveva fatto un anno fa quando aveva parlato di nuove regole già a partire dal settembre 2023.
Queste, in sintesi, le novità.
La riforma reintroduce il voto numerico per la condotta nelle scuole medie e superiori, sostituendo il precedente giudizio sintetico, che rimarrà solo per le scuole primarie. Il voto in condotta farà media con le altre materie.
Nelle secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che non raggiungono almeno sei in condotta saranno bocciati. Un voto di sei comporterà l’assegnazione di un compito critico sull’educazione civica, mentre un voto inferiore a sei comporterà la bocciatura automatica. Inoltre, chi non supera l’otto in condotta perderà fino a tre punti di credito scolastico, influendo sul voto di maturità.
Le sospensioni fino a due giorni prevedono attività educative alternative e una verifica finale. Per sospensioni superiori a due giorni, gli studenti dovranno partecipare ad attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Sono introdotte anche multe per i reati commessi contro il personale scolastico, con importi che variano da 500 a 10.000 euro. Queste sanzioni mirano a tutelare maggiormente il personale scolastico.
Secondo il Minsitro, nel suo complesso, la riforma punta a ripristinare il rispetto nelle scuole, riaffermare l’autorità dei docenti, promuovere la responsabilità individuale degli studenti e migliorare il clima lavorativo per tutto il personale scolastico.
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