Lo scorso giugno il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato di aver intenzione di rivoluzionare la scuola con una riforma relativa al voto in condotta, decidendo di intervenire su tre direttrici.
Come abbiamo anticipato ieri, mercoledì 10, presso la Commissione Istruzione del Senato è iniziato l’esame del disegno di legge 924bis in materia di “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”.
“Oggi, in commissione Istruzione al Senato, abbiamo incardinato la proposta di legge della Lega, a prima firma del collega Rossano Sasso, che prevede pene più severe per chi commette atti di violenza nei confronti del personale scolastico. La misura, già approvata alla Camera, comprende anche percorsi formativi di sensibilizzazione sul tema e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Gli episodi frequenti di violenza non solo ledono i diritti del personale aggredito ma danneggiano anche la vita collettiva nella scuola. Il senso di appartenenza alla comunità deve stimolare azioni e pensieri volti alla condivisione, alla solidarietà e al rispetto delle regole: è questa la ratio della legge. Gli istituti scolastici devono essere dei luoghi sicuri in cui insegnare serenamente ai nostri ragazzi. La Lega continuerà a lavorare in questa direzione con il massimo impegno”, così in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e Istruzione a Palazzo Madama.
Ma quando entreranno in vigore questi i provvedimenti contenuti all’interno del disegno di legge? La stretta sul voto in condotta arriverà già dal prossimo anno scolastico 2024/2025? Quali sono i prossimi step? Di questo e molto altro discute il vice direttore della Tecnica della Scuola, Reginaldo Palermo, con alcuni chiarimenti sulle tempistiche.
Ad essere esaminato anche il ddl 905 sulla sicurezza del personale scolastico. Come anticipato, il testo approvato introduce l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, da realizzare all’interno del ministero dell’istruzione: l’organismo si occuperà di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare allo stesso dicastero bianco le iniziative da intraprendere per migliorare i rapporti tra studenti, docenti e genitori. A questo scopo potrebbero realizzarsi dei corsi di formazione specifici per gli insegnanti e dei progetti di prevenzione del disagio giovanile.
Il provvedimento prevede anche l’introduzione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico’, che si dovrebbe celebrare il 15 dicembre di ogni anno.
La proposta di legge punta però anche a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante: sono, nello specifico, gli articoli 336 e 341-bis che puniscono chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, di cui fanno parte docenti, dirigenti e incaricati di pubblico servizio, come, tra gli altri, gli operatori scolastici. Il 10 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge.
Il dibattito sul voto in condotta si è “infiammato” dopo la decisione degli organi collegiali della classe dell’istituto di Rovigo in cui lo scorso ottobre una docente è stata colpita con pallini provenienti da una pistola ad aria compressa di promuovere, con voti alti in condotta, gli studenti coinvolti.
Da qui l’intervento di Valditara, che ha spinto verso la riconvocazione del consiglio di classe che ha poi effettivamente abbassato i voti dei ragazzi.
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