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Riforma voto in condotta, Giacalone: “Il nulla. Con i reati si passa dal giudice, se ne parla quando il ragazzo è laureato”

Lo scrittore e giornalista Davide Giacalone ha commentato, in maniera negativa, la riforma del voto in condotta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel suo consueto spazio a Non Stop News, su Rtl1025.

Giacalone durissimo

Ecco come ha esordito: “Il nulla, lo zero totale. Ai miei tempi c’era il sette in condotta, e lo prendevano solo i soggetti da riformatorio. Dopo i due giorni di sospensione scatta il volontariato in enti convenzionati con la scuola. Ma quali? Non sarebbe neanche sbagliata l’idea. Ma se il ragazzo minore si fa male dobbiamo mettere una persona che lo controlli. E quanto ci costa allora questa sospensione? Promuovetelo, ci costa molto meno”.

Autorevolezza e autorità, ecco il pensiero di Giacalone

“Con queste penalità si tratta di reati, si deve passare dal giudice. Quindi ci vediamo quando il ragazzo si è laureato; l’inefficacia è garantita. Ma davvero così si dà autorevolezza ai docenti? C’è confusione nel linguaggio di questa legge: l’autorità è quella del caporale, l’autorevolezza è data dal ruolo che si svolge, dalla passione con cui si insegna. Ci sono stati sempre docenti più rispettati e altri presi in giro; perché? Evidentemente questi ultimi non erano dotati di autorevolezza, eppure l’autorità era uguale”.

“Se ci dedicassimo di più a sistemare le cose in modo da non iniziare l’anno scolastico con migliaia di precari sarebbe utile per la scuola”, ha concluso.

Riforma voto in condotta approvata

Con 154 voti favore, 97 contrari e 7 astensioni la Riforma Valditara sul voto di condotta e sulla valutazione del comportamento è stata approvata ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati. Come abbiamo più volte scritto e chiarito, adesso è necessario che il Governo si attivi al più presto per adottare le misure previste dalla legge.

Quella più delicata e complessa riguarda le modifiche alle regole sulle sospensioni degli studenti per motivi disciplinari.
La legge appena approvata dal Parlamente prevede una vera a e propria modifica dello Statuto degli studenti e delle studentesse per la quale il Governo avrà 180 giorni di tempo a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge (presumibilmente la metà di ottobre). Per il ritorno ai giudizi sintetici per gli alunni della primaria sarà invece sufficiente una ordinanza ministeriale per la quale potrebbe bastare anche un solo mese.

Redazione

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