Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha rilasciato un’intervista a La Stampa in cui ha parlato, oltre che di inclusione a scuola, anche di altri temi importanti e soprattutto attuali per il mondo della scuola. Prima fra tutti, la riforma degli istituti tecnici e professionali, la cui candidatura delle scuole doveva pervenire entro il 12 gennaio.
Valditara si dice soddisfatto
“I progetti presentati sono ancora in corso di verifica. Quello che posso dire è che la risposta che è giunta dalle scuole è stata molto importante, oltre le aspettative. In passato non esisteva il collegamento strutturale in filiera con gli Its, non c’era il collegamento con l’impresa e si comprimeva il programma precedentemente pensato per 5 anni. Abbiamo costruito un percorso di 4 anni più 2 che alza ulteriormente il livello di formazione e si privilegia la qualità rispetto alla quantità, con programmi del tutto nuovi per il quadriennio, potenziando l’alternanza scuola-lavoro, senza dimenticare il rafforzamento degli insegnamenti in italiano, matematica e inglese, le tre materie di base dove esiste il maggiore divario rispetto agli altri Paesi”, ha detto il ministro.
E, sul liceo del Made in Italy, la cui candidatura delle scuole per l’attivazione dei percorsi è stata prorogata al 18 gennaio: “Attendiamo i dati definitivi nei prossimi giorni, ma i numeri per ora sono incoraggianti. Anche in questo caso i tempi sono stati molto stretti, eppure vi è stata una risposta che dimostra una grande progettualità e voglia di innovazione”.
Maturità 2024, i chiarimenti di Valditara
E sulla riforma del voto in condotta in Senato: “Questa settimana in Commissione al Senato inizieranno le audizioni. C’è la ferma volontà di arrivare rapidamente alla sua approvazione per cambiare radicalmente l’istituto della sospensione e ridare valore al voto di condotta. Il nostro obiettivo è attuare la riforma dal prossimo anno scolastico”.
Valditara ha anche parlato della prossima maturità: “Ci limiteremo a una manutenzione della versione attuale. Nel colloquio orale terremo conto delle criticità emerse lo scorso anno, quindi chiariremo la natura dialogica della prova, sondando la capacità degli studenti di spaziare fra discipline”.
E, sul dimensionamento scolastico: “Era una delle condizioni richieste dal Pnrr, non l’abbiamo inventato noi”. Infine il ministro dell’Istruzione e del Merito ha detto la sua in merito al problema dei pagamenti delle supplenze brevi: “È una situazione inaccettabile e sono ben consapevole che si tratta di un problema che crea serie difficoltà, ma se non sono stati capaci di risolverlo in 11 anni diversi governi vuol dire che è una questione molto complessa. Noi saremo il primo Governo a trovare una soluzione strutturale”.
La stretta di Valditara
Il dibattito sul voto in condotta si è “infiammato” dopo la decisione degli organi collegiali della classe dell’istituto di Rovigo in cui lo scorso ottobre una docente è stata colpita con pallini provenienti da una pistola ad aria compressa di promuovere, con voti alti in condotta, gli studenti coinvolti.
Da qui l’intervento di Valditara, che ha spinto verso la riconvocazione del consiglio di classe che ha poi effettivamente abbassato i voti dei ragazzi.