Sarà la Sala del Mappamondo di Montecitorio ad accogliere le prime audizioni sul disegno di legge sulla riforma della Scuola: come annunciato, in modo congiunto, la Commissione Cultura della Camera e la Commissione Istruzione del Senato sulle questioni relative ai progetti di riforma del sistema nazionale di istruzione, accoglieranno i pareri delle parti interessate.
Il 2 aprile, i primi ad essere ricevuti, a partire dalle ore 14.00 con diretta webtv, saranno i componenti della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) e del Forum delle Associazioni di genitori (Fonags). A seguire, alle ore 16.00, toccherà a delle associazioni di docenti della scuola. Si andrà avanti, con le audizioni, poi solo la mattina del 3 aprile: da venerdì pomeriggio ci sarà il rompete le righe per via delle vacanze pasquali. Martedì 7 aprile riprenderanno le audizioni almeno fino a giovedì: in tutto dovrebbero essere più delle 50 annunciate in un primo momento.
“Nel corso della settimana si valuterà se proseguire anche venerdì”, ha detto Maria Coscia (Pd), “e arrivare intorno al 13 aprile – ha ipotizzato il ministro Giannini – alla sede referente”. È stata intanto rimandata alla prossima settimana anche la nomina del relatore. Ma mentre i lavori parlamentari si preannunciano spediti, sale il malumore nei confronti del ddl. Sia dentro ai Palazzi, sia al di fuori, tra studenti e sindacati. I quali saranno ascoltati subito dopo Pasqua. Chiederemo “un decreto legge per organico funzionale ed assunzioni; la via del negoziato contrattuale; un’approfondita e distesa discussione parlamentare che metta al centro la qualità della scuola pubblica e un vero piano di investimenti per la modernizzazione”, ha detto il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
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La “Buona scuola” è un ddl che “non risolve il problema del precariato”, ha aggiunto l’Anief, “rimangono fuori dalle assunzioni e dalle supplenze tantissimi docenti abilitati, da anni impegnati nell’insegnamento su posti vacanti; viene elusa la sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre; viene data via libera alla chiamata diretta incostituzionale e messe a rischio anche le reggenze di migliaia di istituti e la governance delle scuole”. Mentre la Flc Cgil parla addirittura di “violazione dei principi costituzionali”. Infine, le richieste degli studenti di Link- Coordinamento universitario: serve “una riflessione ampia e aperta” per riordinare la materia dell’abilitazione all’insegnamento, “è inaccettabile l’uso della delega” su questo tema.
“Il Movimento 5 stelle e Sel – ricorda l’Ansa – rinnovano la loro richiesta e insistono sulla necessità di scorporare il testo del disegno di legge in due parti, perché, a loro avviso, stabilizzazioni dei precari e riforma della scuola devono viaggiare su due binari diversi. Perché hanno due velocità e urgenze diverse. Serve un decreto legge per le stabilizzazioni, ha ribadito il capogruppo di Sel in Commissione Cultura, Giancarlo Giordano, “perché se entro il prossimo 31 maggio non ci dovesse essere la legge, i precari non potranno essere assunti e non avranno la possibilità di entrare nelle graduatorie regionali”.
Un’apertura al momento non confermata dal Pd: “Siamo pronti a valutare le questioni quando verranno poste”, ha precisato l’on. Maria Coscia, capogruppo PD in Commissione Cultura e tra i più papabili a ricoprire il ruolo di relatore del ddl. Una cauta apertura, di cui sapremo di più nei prossimi giorni.
IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2994
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