Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola, contestato Renzi. E lui ribatte: non ci fermeremo a 100 metri dal traguardo

 

Stavolta la ‘pentolada’ è per il premier. Dopo le proteste dei giorni contro l’approvazione della #riformabuonascuola, riservate a suon di pentole e cucchiai al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, domenica 3 maggio è toccato a Matteo Renzi toccare con mano la contestazione.

A Bologna, nel corso della festa dell’Unità, proprio mentre interveniva il premier, alcune decine di studenti, precari della scuola e insegnanti, hanno cominciato a gridare slogan contro il ddl approvato dal Governo. Contemporaneamente, fuori dai cancelli, un gruppo di Cobas mettevano in atto l’ennesima contestazione anti-riforma.

Il premier, dal canto suo, ha minimizzato l’episodio: “so che ci sono persone che mi vogliono contestare sulla scuola – ha detto Renzi non corso del suo intervento – e sono pronto a incontrare chiunque ma libertà è rispondere con un sorriso a chi contesta e dire che non ci facciamo certo spaventare da tre fischi: abbiamo il compito di cambiare l’Italia e la cambieremo, di non mollare e non molleremo”.

Poi ha aggiunto, riportano i cronisti delle agenzie di stampa presenti alla festa dell’Unità emiliana: “cari democratici, prendiamoci un impegno: non ci fermeremo a cento metri dal traguardo. Taglieremo il traguardo sulla legge elettorale, le riforme, sulla necessità di dare più soldi alla scuola pubblica e lo faremo senza dare a nessuno il diritto con un fischio di bloccarci”.

 

 

{loadposition eb-scuola-italia}

 

 

Ancora Renzi: “possiamo discutere nel merito, nel ddl la Buona scuola ci sono molte cose che si possono cambiare. Non credo che la proposta del governo sia prendere o lasciare: si può parlare. Ma non lasceremo la scuola soltanto in mano a chi urla. La scuola non è solo di quelli organizzati, è delle famiglie”. 

“Sulla scuola – ha continuato il premier – abbiamo fatto l’investimento più grande: tre miliardi. Vogliamo discutere chi bisogna assumere? Parliamone ma non consentiremo a nessuno di negare la realtà. Se il ddl la buona scuola passa, 100mila insegnanti entreranno, se non passa continuerete a fischiare. Questa è la differenza”.

Insomma, le contestazioni non sembrano scalfire le certezze del premier e del suo governo sulla bontà della riforma. Almeno per ora. 

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola

 

 

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024

Grammatica valenziale, esempi e pratiche: perché è importante agire sul ragionamento più che sulla memoria

La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…

22/12/2024

Cooperative learning, cosa fa l’insegnante facilitatore? Ecco come svolgere bene questo ruolo

Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…

22/12/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, prezzo scontato: approfitta della promozione

La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…

22/12/2024

Concorso dirigente tecnico, domande fino al 23 gennaio: le videolezioni e il simulatore

Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…

22/12/2024