Sta prendendo forma l’iter del disegno di legge sulla Scuola in Parlamento: dopo le incertezze degli ultimi giorni, nelle ultime ore il ministro Giannini ha annunciato che l’esame partirà dal 23 marzo. Ma ora anche, da fonti parlamentari del Pd, si apprende che l’esame del ddl di riforma del comparto scuola partirà dalla Camera e che l’obiettivo è approvare la legge in due mesi. Rimane, quindi, vivo l’ambizioso programma che vorrebbe approvata una legge, a tutti gli effetti ordinaria, in un tempo da record.
“Per velocizzare l’iter, spiegano le stesse fonti, i parlamentari del Pd Flavia Piccolo Nardelli, segretario della commissione Istruzione della Camera, e Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione pubblica del Senato, proporranno un calendario congiunto di audizioni delle commissioni dei due rami del Parlamento”, scrive l’agenzia Ansa.
Sull’approdo del testo in contemporanea, nelle commissioni di competenza, non vi sono dubbi. Che, invece, potrebbero sorgere laddove si presentino delle richieste di modifiche condivise nell’impianto normativo ad ampio raggio.
Uno di questi temi, modificabili, è anche quello sul potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro. Che, sinora, è stato sinteticamente identificato nell’incremento delle ore di stage negli istituti tecnici e professionali (dove dovrebbero diventare 400 complessive, a partire dal terzo anno di corso) e nella new entry delle stesse ore di tirocinio aziendale anche per i liceale (però solo 200 ore, sempre nel triennio finale del percorso formativo di secondo ciclo).
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Ora, però, al di là di questo, sul blog amici di Marco Biagi il Presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha scritto: “iniziato in Commissione lavoro del Senato il confronto con il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini sul tema scuola-lavoro. Da approfondire: gli uffici di orientamento e collocamento nelle scuole superiori e nelle università, l’apprendistato per i minori dall’età 14 anni quale vera opzione scolastica, l’alternanza scuola-lavoro su base volontaria dal primo anno delle superiori, le esperienze lavorative nei percorsi universitari anche ai fini del praticantato professionale”.
Insomma, i punti su cui discutere e confrontarsi sono davvero tanti. E lo stesso discorso va fatto per i tanti punti toccati dalla riforma: dal merito agli scatti, dalla formazione alle assunzioni, dalla valutazione all’aggiornamento professionale. E tanti altri. Ora, la domanda è: non sono un po’ pochini 60 giorni, con la Pasqua e il bel ponte del 1° maggio a rallentare ulteriormente i tempi, per portare a casa l’approvazione della riforma da parte di Camera e Senato? Probabilmente sì. Lo sanno anche al Governo, dove è stato già predisposto il piano di emergenza: un decreto legge, per attuare in estate almeno un abbondante turn over.
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