Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola: il Governo mette in disparte i genitori

È confermato: con il nuovo disegno di legge, il governo Renzi riprende e rilancia la scelta penalizzante nei confronti dei genitori, già cavallo di battaglia dell’on. Valentina Aprea. Famiglie come pedine trascurabili in un gioco che in precedenza faceva fare la parte del leone alle aziende e ora lascia campo al preside manager, o forse famiglie scomode, che vedono e parlano e denunciano i tanti abusi dei presidi-sceriffo che infestano una parte non trascurabile delle nostre scuole?

Noi non crediamo che i problemi della scuola si risolvano declassando i genitori a semplici procacciatori di fondi. Semmai, dando voce consapevole ai genitori, tante situazioni potrebbero migliorare” dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana.

L’analisi del rapporto su “La Buona Scuola” del settembre scorso parla chiaro: in 136 pagine, si citano 16 volte le famiglie e 9 i genitori, quasi sempre come soggetti passivi, che debbono avere fiducia nelle scelte effettuate da dirigenti e docenti, o come protagonisti del crowdfunding. Spariscono i rappresentanti di classe: anni luce di distanza dal ruolo di componente scolastica, con presidenza del Consiglio d’istituto affidata a un genitore, che troviamo negli Organi collegiali del 1974.

Nel disegno di legge si fa anche peggio, chiamando in causa le famiglie solo per leggere il Pof delle scuole on line e come destinatari del servizio 0-6 anni. I genitori figurano solo una volta, in un comma sibillino sugli organi collegiali, che da un lato auspica maggiore partecipazione e dall’altro prevede “da parte delle scuole specifiche forme di regolazione riferite alla disciplina di dettaglio della propria organizzazione interna”, ossia l’anticamera della defenestrazione del rappresentante di classe e chissà quali maggioranze bulgare nella ripartizione dei seggi del consiglio d’istituto.

”La nostra segnalazione in merito all’inidoneità di una percentuale piccola, ma pur sempre consistente, di dirigenti scolastici ha raccolto l’adesione dei genitori e anche di tanti docenti, rileva Di Goro. Puntare sui dirigenti scolastici è un errore strategico, che segnerà generazioni di studenti. Nel medio termine ha come diretta conseguenza il ridimensionamento degli altri ruoli nella scuola, e segnatamente di quello dei genitori, il che inacerbirà il problema, per mancanza di contraddittorio democratico”.

Visto che il Governo ha tenuto ben poco conto degli esiti della consultazione “La Buona Scuola” appositamente indetta a settembre e che il Ddl è stato reso pubblico otto giorni dopo essere approvato, con la previsione di ben 17 decreti delegati, è legittimo pensare – conclude Di Goro – che a breve ci troveremo inappellabilmente dinanzi a una scuola che non risponde né ai bisogni della scuola né a quelli delle sue componenti. È per questo che come A.Ge. Toscana proponiamo a tutti i genitori interessati di far sentire ancora una volta la loro voce”.

I genitori potranno firmare una petizione on line diretta al Governo, sottoscrivere una petizione da presentare alle Camere ed esprimersi tramite un sondaggio sulla scuola che vorrebbero. Tutti coloro che lasceranno la loro e mail o si registreranno sul sito www.agetoscana.it riceveranno gli aggiornamenti sulla legge e sulle nostre iniziative. È inoltre possibile restare aggiornati consultando il sito di AGe Toscana e la sua pagina facebook.

Queste le tematiche della petizione:

 

• presenza di genitori e studenti nei consigli di classe e nei nuclei di valutazione

• almeno 5 ore annue di consiglio di classe alla presenza di genitori e studenti

• possibilità di presenziare alle sedute dei Consigli di classe in veste di uditori

• centralità del Consiglio di istituto negli indirizzi, nell’adozione e nella valutazione del POF, indipendentemente dall’iniziativa del dirigente scolastico

• pariteticità di rappresentanza fra personale della scuola e genitori; presidenza del Consiglio di istituto affidata a un genitore

• valorizzazione delle attuali componenti scolastiche presenti all’interno del Consiglio; partecipazione di esterni solo in veste consultiva

• permessi lavorativi per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali

• possibilità di delega del consigliere eletto a favore di altro genitore della classe/istituto

• formazione obbligatoria e gratuita dei membri degli organi collegiali, anche attraverso le Associazioni dei genitori e i loro Forum

• organi collegiali anche negli istituti omnicomprensivi e nelle scuole annesse ai convitti

• presenza di rappresentanti dei Consigli d’istituto nelle commissioni istituite dagli Enti locali

• istituti che non superino in nessun caso 1.200 alunni; tutela dei territori montani e delle piccole isole, salvaguardando le scuole con riferimento alla media regionale.

La voce degli altri

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