È stata una scelta saggia quella di chiedere al Parlamento di occuparsi della riforma della scuola, ma bisogna creare una corsia preferenziale per procedere subito alle assunzioni. Un po’ inaspettatamente, a tendere la mano al Governo per la sua decisione di trasformare il decreto legge in ddl è il Movimento 5 Stelle: “la decisione di affidare la riforma della scuola al Parlamento – dicono i 5S – è un fatto positivo. Al contempo riteniamo fondamentale che il provvedimento sia spacchettato: il reclutamento dei docenti deve avere una corsia preferenziale, in modo da diventare operativo già per l’anno scolastico 2015-2016”.
“Renzi ha annunciato di voler realizzare la riforma attraverso un unico provvedimento. Sarebbe un atteggiamento ricattatorio nei confronti del mondo della scuola e del Parlamento, che dovrebbe occuparsi di un settore così ampio e articolato con tempi contingentati: una corsa folle senza possibilità di affrontare le tematiche con la necessaria serietà”, dicono ancora i rappresentanti del M5S.
Dai ‘grillini’ arriva anche la disponibilità a creare le condizioni perché ciò avvenga nelle due Camere. “Rispetto al reclutamento dei docenti siamo pronti alla collaborazione con le altre forze politiche, al fine di rendere celere l’iter parlamentare. Per quanto riguarda tutta la restante parte della riforma, riteniamo che il Parlamento debba prendersi tutto il tempo necessario per elaborare un progetto solido”.
Sembra così essere cambiato il clima: solo qualche giorno fa, dall’opposizione piovevano accuse di “dittatorello” su Renzi. Che per non rischiare rilievi dal Capo dello Stato, ha preso la palla al balzo e deciso di passarla Parlamento. “Sulla scuola ci chiederanno tutti di procedere per decreto”, ha fatto sapere in queste ore un renziano di ferro. Come dargli torto?
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