Se il buongiorno si vede dal mattino, il disegno di legge della scuola non dovrebbe arrivare a compimento in breve tempo. Né avrebbe alcuna possibilità di essere introdotto già a partire dal prossimo anno scolastico. Approvato dal Consiglio dei ministri giovedì scorso, a quasi una settimana di distanza non è infatti ancora stato calendarizzato in Parlamento. Certo, potrebbe trattarsi di uno slittamento necessario. Di cosiddetti tempi “tecnici”. Rimane però il fatto che il Governo aveva promesso che il testo approvato in CdM sarebbe giunto alle commissioni delle Camere in poche ore. Invece potrebbe non bastare una settimana. Riducendo, quindi, a poco più di 80 giorni il tempo necessario all’approvazione finale del documento. In caso contrario, scatterebbe, almeno per le assunzioni da fare subito, quel decreto legge che tutti pensavano dovesse arrivare tra fine febbraio ed inizio marzo.
A sentire il ministro Giannini non c’è però alcun pericolo: interpellata sull’argomento a Parigi, a margine di un vertice con gli omologhi europei sull’educazione alla cittadinanza, il responsabile del Miur ha spiegato che il testo del disegno di legge sulla ‘Buona scuola’ “è stato ultimato nei dettagli ieri, ora si tratta di incardinarlo, alla Camera o al Senato”. “Decideremo nelle prossime ore e poi ci sarà un percorso parlamentare, che sono convinta – ha aggiunto – sarà rapido ed efficace”.
Malgrado il Governo abbia apportato “ritocchi”, l’impianto complessivo del provvedimento rimane quello che già si conosce. “E’ probabile che il provvedimento possa approdare in Parlamento tra domani e giovedì”, scrive l’Ansa. “Resta ancora da capire se l’esame inizierà alla Camera o al Senato. Molti parlamentari della maggioranza sperano che si parta dalla Camera dove potrebbe essere più semplice apportare correzioni. In tal caso il provvedimento verrebbe assegnato alla Commissione Cultura che avrà poi il compito di riferire in aula. A quel punto il passaggio al Senato non dovrebbe presentare particolari difficoltà. Considerando l’arrivo della pausa pasquale pare tuttavia difficile che il ddl possa essere approvato in via definitiva entro la fine di aprile”. Come, invece, auspicato nei giorni scorsi da più parti del Governo.
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E in ogni caso, subito dopo serviranno ben 13 atti successivi affinché una bella fetta di novità possa diventare operativa. Quattro decreti attuativi riguarderanno il capitolo edilizia scolastica. Gli altri serviranno per la determinazione triennale dell’organico dell’autonomia (con il Mef), per la definizione di criteri e modalità di utilizzo della Carta per i prof (da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del ddl), per il riparto del Fondo per la valorizzazione del merito degli insegnanti, per l’adozione (dopo un confronto con i sindacati) del Piano nazionale di formazione dei docenti, per la costituzione del comitato per il monitoraggio della spesa concernente l’organico dell’autonomia (in relazione all’attuazione del piano assunzionale straordinario), la progressione economica del docente e l’utilizzo del fondo per il risarcimento per le mancate stabilizzazioni.
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