Il ministro Giannini insiste: i docenti non conoscono la #riformabuonascuola, in questi giorni all’esame delle commissioni di competenza della Camera, ma se lo leggessero a fondo si renderebbero conto della sua portata innovativa che non si riduce alle 100mila assunzioni. Dopo averlo detto a Rtl, lo ribadisce, poche ore dopo, ai microfoni di Radio Capital, con l’etere che evidentemente è diventato il mezzo ritenuto più efficace per comunicare con chi segue la scuola.
“Nel ddl ‘La Buona scuola’ è inserito un progetto educativo con spunti abbandonati da tanti anni. Non si tratta solo dell’assunzione di 100mila insegnanti ma di riconoscere il valore dei contenuti. Invito quindi gli insegnanti a leggere con attenzione i primi articoli della legge”, ha sottolineato Giannini.
Per il responsabile del Miur, tra i fraintendimenti che sono passati negli ultimi giorni c’è anche quello sui super poteri che la riforma accrediterebbe ai dirigenti scolastici. “Non ci saranno presidi dittatori, non c’è traccia di questo nel ddl, per cui non ci sarà bisogno di modifiche. Nella legge c’è l’idea di un preside responsabile, che deve essere valutato per le scelte che farà. La scuola ha bisogno di leader educativi e non sono sceriffi come qualcuno ha impropriamente detto”.
Infine, Giannini, spiega che il monte orario di offerta settimanale nel primo ciclo rimarrà immutato: “se qualcuno parla anche di ridimensionamento del tempo pieno nella primaria sbaglia perché nessuno vuole alterare il monte ore. Si può dire che noi diamo valore all’autonomia scolastica con la possibilità di rimodulare il tempo scuola per aprire ad attività integrative”.
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Il ministro rassicura poi sui tempi utili per l’approvazione, che a suo dire sono ancora sufficienti per garantire le immissioni in ruolo: “Non ci sarà bisogno di presentare un decreto per poter assumere i 100 mila insegnanti precari in tempo per l’inizio del prossimo anno scolastico. Sono fiduciosa, ce la faremo con il disegno di legge, sarà un impegno che manterremo come tutti gli altri che abbiamo preso”.
Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha infine parlato di edilizia scolastica e di rischi per chi vive gli istituti ogni giorno: “la situazione è stata e in parte continua a essere preoccupante – osserva – ma questo va via via scemando. Non si facevano lavori da 20 anni. Abbiamo stanziato 4 miliardi di euro. Stiamo intervenendo: nel 2014 c’erano 8 mila cantieri nelle scuole che ora arriveranno a diecimila. E in questo ddl si stanziano 40 milioni di euro per controllare tutti i controsoffitti delle scuole italiane, alcuni sono vecchi, altri sono stati costruiti male, come nel caso della scuola di Ostuni”.
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