Home Politica scolastica #riformabuonascuola legata alla manovra di bilancio: a rischio le 100mila assunzioni?

#riformabuonascuola legata alla manovra di bilancio: a rischio le 100mila assunzioni?

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Ma il Governo vuole assumere o no tutti i precari storici della scuola? A sentire la Lega Nord, la risposta sarebbe negativa. Per il leghista Roberto Simonetti, componente della commissione Cultura di Montecitorio, il 16 marzo nei palazzi della politica si sarebbe addirittura vissuto un “subdolo blitz serale del governo per bloccare l’assunzione di tutti i precari della scuola”.

Il riferimento del leghista è alla comunicazione del governo ai commissari sull’intenzione di voler considerare il disegno di legge sulla cosiddetta ‘Buona scuola’ collegato alla manovra di bilancio: Simonetti rende noto di aver scritto al presidente della commissione, Maria Coscia, per chiedere di separare i due provvedimenti. Altrimenti scatterà la ‘mannaia’ sugli emendamenti che comportano spese. Come, appunto, quelli per la stabilizzazione di decine di migliaia di docenti che da anni aspettano una cattedra.

“Questo è uno sgambetto, un tradimento dei lavoratori”, accusa Simonetti. E anche “da un punto di vista tecnico, la procedura è irrituale e scorretta – sostiene nella missiva il deputato della Lega – così si bloccano gli emendamenti per l’ampliamento della platea dei precari da regolarizzare, due terzi dei 150mila docenti rimarranno senza cattedra”.

 

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Il parlamentare del Carroccio chiede quindi al presidente della commissione di spostare il termine di presentazione degli emendamenti a dopo l’approvazione del Def. Come dire: se il ministero dell’Economia dovesse mettersi di traverso, non sarebbe la prima volta, si potrebbe in tal modo provvedere a modificare la norma, cercando di bypassare i rilievi dello stesso Mef. Se invece la fase degli emendamenti terminasse prima, le assunzioni non finanziate potrebbero allora davvero saltare.

Ma a preoccupare le sorti dei precari non sarebbe solo l’iter parlamentare del ddl #riformabuonascuola: secondo l’Anief, i tecnici di Viale Trastevere avrebbero in queste ore presentato “un censimento di posti fortemente sottodimensionato. Quelli emessi in queste ore dal Miur – scrive il sindacato – sono dati nazionali sul precariato che lasciano molto a desiderare: oltre i 100mila posti considerati vacanti e da coprire con le assunzioni programmate tramite il ddl di riforma, vi sono altrettanti posti liberi o che si libereranno anche per l’innalzamento degli alunni disabili. Già ora vi sono 70mila cattedre vacanti che potrebbero essere assegnate ai tanti docenti precari abilitati, in possesso di regolari titoli di studio e servizi, ma che incredibilmente sono stati dimenticati dal piano di riforma perché collocati nelle graduatorie d’istituto, considerate a torto di serie B, oppure perché si sono formati dopo il 2011”.

 

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“Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – è che per il Ministero le cattedre assegnate giugno al 30 giugno non sono tutte su posto vacante: a loro ne risultano libere appena 7mila. Secondo noi, invece, la percentuale oscilla tra il 60 e il 70%, quindi sono dieci volte di più. Per questo, ci sono 70mila posti in più rispetto ai 100mila delle assunzioni promesse”.

Inoltre, anche per il leader dell’Anief “siccome dal disegno di legge non si vuole stralciare il piano straordinario di oltre 100mila assunzioni previste dalla bozza approvata dal Governo, si rischia seriamente di compromettere anche quelle. Con la possibilità concreta di ritrovarci anche quest’anno a coprire il solito turn over. Allora ci chiediamo: ma non dovevano finire il precariato e la supplentite?”.

 

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